Avezzano. Una volta c’era il lago Fucino, poi arrivò il Principe Torlonia e lo prosciugò. In seguito, dopo le lotte contadine del secondo dopoguerra, maggiormente note come “scioperi alla rovescia”, la riforma agraria del 1950 portò alla formazione dell’Ente per la Colonizzazione della Maremma Tosco-Laziale e del territorio del Fucino, più tardi denominato Ente Fucino, che si trasformò infine in Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo (ARSSA).
Dal 2012 però, l’ARSSA ha trasferito le competenze e le risorse per la tutela delle risorse idriche e naturali, per l’irrigazione, la difesa e la valorizzazione del territorio al Consorzio di Bonifica Ovest, che deve anche garantire una maggiore sicurezza dai rischi di allagamenti. In parole povere il consorzio deve provvedere alla manutenzione dell’emissario Torlonia, nodo idraulico strategico importantissimo a cui ancora oggi è affidata la regolazione delle acque del Fucino.
Oltre a curare l’opera idraulica però, dal 2012 ad oggi è stata portata avanti un’opera di valorizzazione turistica senza precedenti: migliaia di marsicani, ma anche gruppi provenienti da ogni parte del mondo, hanno potuto finalmente rivisitare il bellissimo giardino all’italiana del parco dell’Incile e l’emissario sotterraneo che per decenni era rimasto chiuso al pubblico. Da allora il consorzio di bonifica ha firmato dei protocolli d’intesa con il GAL, la soprintendenza ai beni archeologici e con tutti i comuni dove passa quest’opera unica al mondo. Basti pensare che il comune di Capistrello ha avanzato ufficialmente la candidatura dell’emissario come patrimonio dell’UNESCO e dell’intera umanità. Tutto questo ha portato attorno a quest’opera d’inestimabile valore, il risveglio di un turismo rimasto sopito per troppi anni.
Ecco perché l’assemblea degli oltre 5000 consorziati, che domenica 29 marzo sarà chiamata a rinnovare gli otto membri del consiglio dei delegati, oggi più che mai ha una responsabilità maggiore rispetto al passato. Non si tratta più di eleggere coloro che cureranno gli aspetti prettamente tecnici legati all’agricoltura, ma dovranno assicurarsi che chiunque verrà eletto, abbia tutta l’intenzione di continuare con la linea pro-turismo tracciata dall’attuale amministrazione. Non ne va solo del futuro del sito archeologico contenente l’opera idraulica più importante dell’antichità, ma del nostro futuro e di quello dei nostri figli a cui andremmo a togliere anche il turismo, che insieme all’agricoltura sono rimaste le ultime risorse di questo meraviglioso territorio.
Maggiori informazioni su: http://www.bonificaovest.it/