Avezzano. La fantasia dei bambini, unita alla professionalità delle insegnanti e alla grinta dei genitori sono state la base del concorso “Se Gesù fosse nato nella Marsica…”. Un progetto semplice che nasce dalla volontà della redazione di MarsicaLive di coinvolgere i lettori e farli sentire partecipi del portale di riferimento del territorio. La Marsica, con le sue mille sfaccettature, con i suoi problemi, con le sue bellezze, con i suoi drammi, al centro della discussione. E intorno la nascita di Gesù, un miraggio per i cristiani, un segno di speranza per il popolo di ieri e di oggi. Questi due elementi hanno dato l’input a centinaia di bambini di mettersi a tavolino e scrivere insieme alle insegnanti una bella storia a lieto fine. Perchè per i bambini anche le cose più brutte hanno un lieto fine. In questo momento di crisi profonda tutti gli adulti dovrebbero guardare con gli occhi dei più piccoli al futuro e capire che una speranza per un futuro migliore c’è sempre. Dalla loro fantasia sono nate storie commoventi, storie attuali, storie che hanno affrontato problemi come la cassa integrazione, l’immigrazione clandestina, la dipendenza da gioco, la carenza di lavoro. Storie attuali che hanno fatto riflettere i lettori e hanno strappato anche qualche sorriso. Ai nostri piccoli lettori che si sono appassionati a questo concorso, al corpo docente e alle famiglie va il nostro grazie. Questi messaggi di speranza, di gioia e di purezza che i bambini della Marsica hanno trasmesso sono l’augurio migliore che potevamo riservare ai nostri lettori.
Hanno partecipato al concorso 55 elaborati arrivati da tutte le scuole della Marsica. La scuola Giovanni XXIII di Avezzano è stata quella che ha presentato più elaborati seguita da quella di Pescina e dalla scuola del Sacro Cuore di Avezzano. In totale i lavori sono stati votati e condivisi più di 28mila volte e letti quasi mezzo milioni di volte. Il vincitore del concorso è la classe III A, della scuola Sacro Cuore di Avezzano con 4.500 condivisioni, seguita dalla Classe V C della scuola Giuseppe Mazzini di Avezzano (3.200) e dalla classe III B, sempre del Sacro Cuore (2.200). Notevole la performance delle classi IV e V C della scuola di San Vincenzo Valle Roveto con più di 1.100 condivisioni.
La premiazione si terrà a gennaio in data e luogo da stabilire e sarà assegnato anche un riconoscimento della critica per l’elaborato più interessante. Sarà presente all’evento per premiare la scuola vincitrice Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef per l’Italia. Alcune case editrici hanno già contattato la redazione di MarsicaLive annunciando la disponibilità alla pubblicazione degli elaborati più interessanti in una raccolta.
Il racconto più votato
È una notte gelida, umida e fredda, tipica di fine dicembre.
Le strade sono rivestite a festa, luci, colori, suoni, regali, odori di dolci, persone che corrono per gli ultimi acquisti; dappertutto c’è un’atmosfera di festa e di gioia.
Anche noi bambini partecipiamo ai preparativi, sia a scuola con le letterine e i lavoretti, che a casa con l’albero e il presepe.
Durante tutti questi preparativi ci facciamo una domanda: ma se Gesù fosse nato nella Marsica, un territorio così diverso da Betlemme, ma così bisognoso di pace e solidarietà, cosa avrebbe fatto?
Gesù sarebbe stato sicuramente un bambino buono, bello, sereno e docile, che sarebbe entrato nei cuori di tutti e avrebbe portato la pace nel mondo intero. Come doni, però, non avrebbe regalato giocattoli, videogiochi, computer, cellulari, ma avrebbe pensato a doni molto più costosi e rari come: amore, solidarietà, fratellanza, tolleranza, felicità.
Questi sono i regali più belli che tengono unite le famiglie e che aiutano a superare i momenti più difficili, anche quelli di crisi che affliggono il territorio marsicano: in questo periodo molte persone si trovano senza un lavoro perché tante fabbriche stanno chiudendo e altre sono in crisi; i commercianti non riescono a pagare le tasse e i loro dipendenti.
Se Gesù fosse nato nella Marsica non possiamo sapere se sarebbe riuscito a risolvere tutti questi problemi lavorativi, ma una cosa sicuramente l’avrebbe fatta, si sarebbe semplicemente fermato a giocare e ad ascoltare tutti i bambini che siano essi gialli, bianchi o neri, cristiani, musulmani e sicuramente non avrebbe fatto nessuna distinzione.
Purtroppo non possiamo sapere se questo sogno si sarebbe mai avverato, ma anche quest’anno, come ogni anno, nella notte di Natale continueremo a pregare per la sua venuta, terremo accesa una luce di speranza nel cuore di ognuno di noi e di tutti quelli che ci vogliono bene.