Avezzano. Parte la liquidazione del Crab, il consorzio di ricerche applicate alle biotecnologie, ma non mancano le polemiche. Il consorzio dovrà essere fuso con il Cotir (Consorzio di ricerca sulle tecniche irrigue) e il Crivea, (Consorzio sull’attività vinicola ed enologica in Abruzzo). La decisione è stata adottata da Regione e Comune di Avezzano ha portato dietro di sé una lunga scia di proteste e critiche. La Provincia dell’Aquila ha abbandonato il tavolo in cui è stata adottata la decisione di liquidazione. Il Crab è composto da 24 dipendenti di cui sette ricercatori, dieci tecnici e tre operai specializzati, tutti con una grande esperienza professionale acquisita durante i 15 anni di attività della struttura. La giunta regionale guidata da Luciano D’Alfonso ha motivato la scelta parlando di un unico organismo societario della ricerca abruzzese nel campo delle politiche agricole e di sviluppo rurale. “Dopo aver causato il trasferimento del museo del Cibus da Avezzano a Carsoli”, afferma l’assessore provinciale alle politiche del lavoro, Claudio Tonelli, “ora il sindaco Gianni Di Pangrazio, insieme al presidente D’Alfonso, è riuscito a far chiudere anche un importante ente di ricerca come il Crab. Nel corso dell’assemblea convocata dal Crab, sono stati nominati quattro liquidatori che noi dovremo pagare a spese della collettività. Al vertice erano presenti l’assessore all’Agricoltura Dino Pepe, il vicesindaco Ferdinando Boccia e il presidente della Provincia Antonio Del Corvo che al momento del voto ha abbandonato il tavolo per protesta. La Regione interpreta l’azione liquidatoria quasi fosse un rilancio dell’ente scientifico. I tre centri”, cita la delibera, “hanno conseguito nel tempo esperienze e riconoscimenti significativi riguardo alla qualità della ricerca prodotta, e in tal senso la Regione nutre particolari aspettative per le risorse scientifiche, umane e strumentali dei Consorzi”. La delibera ha incaricato la direzione agricola di individuare un nuovo soggetto che svolga i servizi di interesse generale per il settore della ricerca e dell’innovazione”. Per il futuro dei lavoratori non ci sono certezze e non è chiaro chi sarà alla guida dei tre enti che potrebbero avere un ruolo importante per lo sviluppo del sistema agricolo e agroalimentare.