In una fredda e buia notte d’inverno Maria e Giuseppe erano in attesa del lieto evento.
Ad un tratto il cielo si illuminò, un lampo abbagliante avvisò la nascita di Gesù.
Si diffuse istantaneamente la voce che in una baracca fredda, buia e silenziosa doveva nascere il figlio di Dio.
La mattina seguente un gruppo di gente si dirigeva verso la baracca; la loro emozione era palpabile nell’aria.
Tutti fremevano dalla voglia di vederlo e benché la gente fosse povera ognuno portò un piccolo dono.
Appena nacque Gesù fu messo in una cesta di legno; crescendo si ritrovò nel bel mezzo della crisi, perché le fabbriche chiudevano così come molti negozi.
C’erano tanti extracomunitari che spacciavano, rubavano e commettevano atti violenti.
Molte persone si avvicinavano a Gesù e gli dicevano: “ti ho potuto portare solo questo perché non ho più un lavoro la mia fabbrica sta chiudendo, fa tu che io trovi un nuovo lavoro”.
Speravano che tutto si avverasse perché sapevano che era un bambino speciale.
Molta gente andò a trovare Gesù perché era il loro messia ed egli voleva che tutte le persone stessero meglio, avessero un lavoro e che non ci stesse più la crisi!
Con la nascita di Gesù molti popoli cambiarono e i loro cuori si rallegrarono.
La notte, quando la gente andò via, una stella illuminò Gesù per far capire a tutti che era il figlio di Dio è che non era un bambino qualunque!
Alessandro Bianchi, classe V A, scuola Vivenza Giovanni XXIII di Avezzano