– Forza fratello asino ce la puoi fare! Non è rimasta molta strada! Un altro piccolo sforzo!
Giuseppe invita l’asinello ormai esausto, a non fermarsi perché erano quasi arrivati. Trascinare il carretto che trasportava Maria non era stato un gioco e l’asinello non ne poteva più. Le ruote del carretto facevano rumore sull’asfalto… asfalto? Ma dove siamo… Il paesaggio non è quello delle immagini desertiche della Palestina, dove sappiamo che Gesù è nato, ma qui tutto è più moderno… ci sono valli, montagne, colli e soprattutto tante villette, pochi ristoranti e…l’elettricità. Sul cartello un nome: Antrosano. Dal punto più alto del paese si vedono luci colorate come piccole lucciole sparse per la vallata. Sembrerebbe un paesaggio da sogno, ma anche nelle piccole borgate non mancano problemi…
Giuseppe e Maria si fermano a guardare. Uno spettacolo bellissimo, ma ora il problema è un altro: dove passare la notte dal momento che Gesù stava per nascere?
Vanno avanti, Maria è sempre più debole. Esausta. Ha sete. Arrivano ad un bar e Giuseppe entra. Tutti lo guardano con diffidenza e mormorano. Chi sarà questo extracomunitario così vestito? E quella donna seduta sull’asinello? È così pallida e sudata! I soliti pezzenti! Giuseppe, imbarazzato, con gli occhi bassi, prende un bicchiere d’acqua, ringrazia ed esce. Riprendono la strada. Poco distante c’è la piccola piazza del paese, piena di gente che parla animatamente a gruppi. Nessuno bada a loro.
Mentre cercano un posto deve fermare il carretto arrivano alle loro orecchie i discorsi della gente:
– Sta chiudendo la fabbrica, tanti di noi perderanno il posto!
– Il governo che fa? Non aiuta!
– Gli extracomunitari aumentano sempre di più, soprattutto ora che nei loro paesi c’è il caos
– Anche il negozio della signora Teresa sta per chiudere!
– La gente non ha più soldi per mandare avanti la famiglia!
– E ci mancava pure l’inquinamento…le terre del Fucino ne risentono!
– E la delinquenza? Ne vogliamo parlare?
Maria e Giuseppe ascoltano. Si guardano e il piccolo Gesù scalcia nella pancia della mamma, ansioso di venire fuori per conoscere il mondo.
È questione di attimi. Un debole vagito e poi un pianto dirotto sono il segnale che è accaduto qualcosa di insolito in quella piazzetta: è nato un bambino! Tutti si fanno avanti, curiosi e stupiti.
– Ma guarda tu questi extracomunitari! Ora partoriscono anche per la strada! – è il commento di alcuni.
Maria e Giuseppe davanti a quella folla si stringono al bambino che, nel frattempo aveva smesso di piangere. Loro sapevano che il miracolo si era compiuto, ma la gente no. La gente, come sempre, vede solo ciò che gli occhi vedono: una famiglia povera come tante. Ma lì c’era di più.
Una donna si fa largo tra la folla. Ha tra le mani una tazza di brodo caldo. La porge a Maria che la ringrazia con un sorriso dolcissimo. Quel brodo fu il primo dono che Gesù ricevette. Poi si fanno avanti altri con coperte, pane, frutta…persino un bambino con un giocattolino per il piccolo Gesù.
Era una scena come ce ne sono tante, ma questi tre avevano qualcosa che nessuno sapeva spiegare. La gente era come calamitata: non riuscivano a staccarsi da loro.
Ad un certo punto Gesù fa ciò che nessuno si aspettava. Allarga le braccine come segno di accoglienza. La gente sorride, esultando davanti a quel miracolo di bellezza. Un fascio di luce avvolge tutti. Una luce calda penetrò nell’anima di ciascuno. Si guardarono. Che storia era mai questa? Cosa stava succedendo?
Giuseppe aveva compreso tutto e dunque disse:
– Egli è qui per la salvezza di molti nella Marsica!
Che parole strane…qualcuno ricordava i passi della Sacra scrittura, ma perché quest’uomo parla così? Però come sempre accade, solo chi volle comprendere comprese. Quel giorno era accaduto ciò che avrebbe portato la novità nella loro vita.
Quel bambino avrebbe portato fortuna? Lavoro? Avrebbe eliminato le disgrazie o risolto le guerre? Niente di tutto questo. Quel bambino avrebbe cominciato a lavorare nel cuore della gente perché è quello il luogo da cui partono ingiustizie, disordini, guerre, odio e violenza. Come 2000 anni fa Gesù viene non per cambiare il mondo, quello tocca a noi, ma per cambiare il cuore.
Ancora oggi, come 2000 anni fa, la gente non comprende, non tutti almeno. Si continua a cercare fuori di se la soluzione a tanti problemi. Si lotta, si parla, ma quante parole vuote…quando il cuore e la vita sono lontani da quel piccolo Bambino, non può esserci giustizia né pace né libertà.
“ Quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà ancora il fuoco sulla terra?”
Il crocchio della gente si sciolse. Ognuno tornò a casa…la luce era venuta per tutti…l’avrebbero accolta?
Intanto i tre si rimisero in viaggio… Subito fuori paese un altro cartello: benvenuti ad Avezzano.
Giuseppe guarda Maria e fra se e se sussurra:
– Egli è qui per la salvezza di molti nella Marsica!…
Maria sorride. Ha compreso.
Classe IV b, scuola sacro cuore di Avezzano