Luco dei Marsi. “Europa e trattati europei” è il tema economico e sociale, di scottante attualità, al centro del convegno promosso dall’associazione culturale agricoltori di Luco dei Marsi, con il patrocinio dell’amministrazione comunale luchese. L’interessante convegno si è tenuto ieri sera, nelle sala consiliare del municipio luchese. Erano presenti: il sindaco del Comune di Luco dei Marsi, Domenico Palma; il presidente dell’associazione culturale agricoltori di Luco dei Marsi, Franco Paris; il professore Antonio Maria Rinaldi, docente dell’università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti – Pescara e presidente dell’associazione “Riscossa italiana”; Riccardo Tomassetti, presidente nazionale “Me – Mmt” (mosler economics – modern money theory). I relatori del convegno, Antonio Maria Rinaldi e Riccardo Tomassetti, hanno infiammato il dibattito luchese, illuminando la gremita sala consiliare, in particolare argomentando sapientemente in materia di fiscal compact (pareggio di bilancio) e di come i trattati europei incidano sulla nostra economia e sul nostro futuro. “Il fiscal compact”, hanno spiegato i relatori del convegno, “prevede che i paesi che detengono un debito pubblico, superiore al 60 per cento del pil (prodotto interno lordo), debbano rientrare entro tale soglia nell’arco di vent’anni, a un ritmo pari a un ventesimo dell’eccedenza in ciascuna annualità. Gli Stati europei si obbligano a mantenere il deficit pubblico sempre sotto al 3 per cento del pil. Questo significa condannarsi a una rigidità ulteriore di politica economica, in aggiunta a quella del cambio fisso dettato della moneta unica. L’Italia, la prima nazione al mondo per la pressione fiscale”, hanno proseguito i relatori del convegno, “si impegna oggi a sostenere quaranta miliardi di euro all’anno di tasse e tagli per vent’anni. Rispettare i parametri fiscali, sempre più rigidi e stringenti, rinunciando a ogni spazio possibile di manovra, vorrà dire dover imporre agli italiani, per i prossimi vent’anni, un regime di austerità radicale. Si colpiranno ancora i salari, gli stipendi e le prestazioni del welfare (sistema sociale che vuole garantire a tutti i cittadini la fruizione dei servizi sociali indispensabili, ndr); si aggraveranno le condizioni di vita delle classi sociali medie e di quelle più disagiate e si avranno nuove tasse. Gli italiani devono sapere che il prezzo imposto dall’Europa è una macelleria sociale: tagli dappertutto, dalla sanità alla scuola, dall’università ai trasporti. Tutto questo avviene e avverrà senza alcuna consultazione del popolo italiano. Siamo passati, senza accorgercene, da un sistema politico democratico a un sistema politico oligarchico, in cui il Governo è nelle mani di un gruppo di tecnici che rappresentano degli interessi esterni. La definitiva scomparsa dell’Italia come nazione sovrana e indipendente?”. Un appassionato interrogativo, quello dei relatori, in chiusura del convegno. Antonio Salvi