Tagliacozzo. Aumentano le tasse per i contribuenti tagliacozzani. L’Irpef crescerà di 0,3 punti percentuali. E’ stato approvato nel consiglio di ieri pomeriggio dall’amministrazione guidata dal sindaco Maurizio Di Marco Testa. Non sono mancate le contestazioni da parte dell’opposizione del consigliere di maggioranza Alfonso Gargano. L’aumento Irpef sui redditi delle persone fisiche, per quelli che superano i 12mila euro, passa così da un’addizionale dello 0,5 per cento a uno dello 0,8. Secondo le stime fatte dal Circolo di Sel di Tagliacozzo, l’aumento dell’addizionale comunale dello 0,3 per cento comporta su una base imponibile di 15mila euro, un aumento di circa 50 euro a contribuente. Dura l’opposizione al provvedimento da parte del consigliere comunale di Sel, Vincenzo Montelisciani secondo cui la soluzione migliore è quella di evitare l’esenzione dei pagamenti Tasi. “Apprezziamo la volontà dell’amministrazione di non ridurre i servizi ai cittadini nonostante i tagli dei trasferimenti dallo Stato”, ha sottolineato Montelisciani, “ma riteniamo iniquo l’aumento indiscriminato dell’addizionale Irpef”. La scelta di aumento dell’amministrazione, secondo Sel, è nata dalla decisione di esentare dal pagamento della Tasi (la nuova imposta sui servizi indivisibili istituita dal Governo Letta) tutte le seconde case, siano esse tenute in locazione o sfitte. “Ci sembra assurdo”, hanno affermato da Sel, che propone invece l’introduzione del pagamento della Tasi sugli immobili sfitti, “in un momento come questo, colpire ulteriormente i redditi da lavoro e tenere al riparo dal pagamento della Tasi tutti i proprietari di seconde case”. La proposta di Sel era quella di introdurre il pagamento della Tasi sugli immobili sfitti, salvaguardando quindi tutti i proprietari che decidono di mettere i propri immobili sul mercato degli affitti nonché gli inquilini (ai quali spetterebbe il pagamento del 30 per cento dell’imposta). I vantaggi, secondo Montelisciani, sarebbero stati molteplici: innanzitutto questo consentirebbe di evitare l’aumento dell’Irpef per i redditi fino a 25mila euro salvaguardando i redditi da lavoro medi e medio-bassi. Una proposta che arriva però alla vigilia del consiglio che invece ieri ha approvato il Bilancio e dato il via all’aumento. Sel aveva chiesto un rinvio.