Avezzano. Hanno sperato che qualcosa cambiasse. Hanno pregato che le loro richieste venissero ascoltate. Hanno creduto fino alla fine che le promesse venissero concretizzate. E invece ora, a distanza di mesi, si ritrovano a dover lottare sempre con gli stessi problemi. I pendolari marsicani non sanno più a che Santo appellarsi e a pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale spiegano la loro situazione. “Il 25 Maggio Elezioni Regionali, il 15 Giugno orario estivo Linea ferroviaria Roma-Avezzano-Pescara. Due date che bene o male “viaggiano di pari passo”, perché sono collegate tra di loro, anche perché ci è stato “promesso” che viaggeranno verso un unico fine. Il bene del popolo Abruzzese. Per quanto riguarda le Elezioni, stiamo messi bene, perché chiunque vincerà farà i nostri interessi, almeno cosi ci è stato promesso. Vero signori politici? Per quanto riguarda invece la linea ferroviaria, qui il problema è più serio, perché girano delle voci che non ci fanno ben sperare per il futuro, manca un mese ormai e sicuramente già è stato definito il tutto. Le promesse fatte nel mese di dicembre, attestazione treni a Roma Termini, rispetto degli orari di percorrenza e maggior considerazione nelle soste in territorio laziale siamo ancora in alto mare. I nostri binari rimarranno sempre e solo Tiburtina Piazzale 1 e 2 Est, gli incroci sempre a nostro danno e la percorrenza sempre in ritardo (ieri 14 maggio l’ultimo ritardo di circa 45 minuti con il “solito” treno 23694 delle 18.33). Dicevo delle voci strane che girano. Ebbene sono “voci” molto strane che riguardano, al solito, le fermate dei nostri treni in territorio laziale e la frequentazione del pendolare abruzzese/marsicano. Non vorremmo che tutto ciò portasse ad un taglio netto del materiale viaggiante, riducendo le corse giornaliere (a tutto vantaggio del trasporto su gomma), arrecando un danno considerevole soprattutto a noi pendolari marsicani (Tagliacozzo in primis e paesi limitrofi), essendo il treno l’unico mezzo di trasporto utile per raggiungere il posto di lavoro a Roma. E’ chiaro che tutti gli inconvenienti degli ultimi tempi ( linea elettrica in tilt) hanno prodotto uno scoramento al pendolare marsicano, trasporti forzati con materiale diesel vecchio di trent’anni, ritardi enormi superiori ai 60-70 minuti, spese in trasporti extra non indifferenti, ma non per questo a rimetterci debba essere sempre il povero lavoratore pendolare, che ha l’unica colpa di “andare a lavorare onestamente”! Perciò, signori politici e non, se c’è qualcuno che ha interesse a far si che la linea ferroviaria rimanga, anzi che aumenti il suo potenziale, questo è il momento di farlo, dopo sarà troppo tardi…………anche per le “vostre promesse”.