Tagliacozzo. “La struttura di Tagliacozzo è idonea all’utilizzo per gli scopi istituzionali dell’associazione”. E’ questa la posizione del presidente dell’Anffas, Giovanni Di Pangrazio, alle polemiche che infuriano riguardanti il trasferimento dalla struttura “Villa Alba” di Canistro a quella dell’Anffas di Tagliacozzo, dove manca l’autorizzazione della Asl. “La struttura”, afferma però Di Pangrazio, “benché ultimata ormai da tre anni è rimasta chiusa a causa di lungaggini burocratiche e non per problemi legati alle autorizzazioni necessarie. Rimanendo chiusa è stata oggetto di atti di vandalismo e furti che hanno arrecato notevoli danni economici a danno dei contributi pubblici e privati che sono stati necessari alla realizzazione.
La struttura è stata realizzata adempiendo a tutte le normative vigenti comprese quelle della Asl, sotto la supervisione di quattro tra ingegneri ed architetti di Tagliacozzo. Il terreno per costruire la struttura”, continua il presidente, “è stato concesso gratuitamente all’associazione dall’amministrazione comunale allora guidata dal sindaco Giampiero Pendenza, il quale, in un articolo del 7 novembre scorso precisava che, in seguito alle analisi eseguite nel 2012, fosse tutto in regola, contrariamente alle sue precedenti strumentali dichiarazioni. L’Anffas, essendo un’associazione impegnata esclusivamente nell’interesse delle persone più deboli, ha ritenuto opportuno concedere temporaneamente in uso lo stabile ad un gruppo di anziani e disabili che avevano urgenza di ricovero, in quanto rimasti improvvisamente senza una struttura. Da parte dei consiglieri Alfonso Gargano e Roberto Giovagnorio (ndr, che si sono detti preoccupati per le sorti degli inquilini della struttura a causa della mancanza di autorizzazioni) ci saremmo aspettati collaborazione e aiuto per risolvere i problemi delle persone più deboli e non polemiche sterili, strumentali e demagogiche per puri interessi politici, visto che comunque è a loro conoscenza che non vi è pericolo di sorta per la salute degli ospiti della casa famiglia, ma che è solamente un problema di lungaggine burocratica”. Secondo L’Anffas, “il sindaco Maurizio Di Marco Testa, dimostrando la propria volontà a risolvere i problemi per consentire l’apertura della struttura, ha emesso un’ordinanza il 20 novembre 2012, avvalorata dalle risultanze della Conferenza dei Servizi del 24 settembre 2012 nella quale disponeva l’utilizzo della struttura a seguito di analisi e controlli eseguiti sul sito. Pertanto, ad oggi la struttura può essere utilizzata senza il pericolo di cagionare danni alla salute”.