Avezzano. Due persone rinviate a giudizio e una prosciolta per il caso di Auriga Bostiog, il 23enne rumeno rimasto folgorato mentre rubava del rame dai pali dell’alta tensione nello stabilimento della Cartiera Burgo. Secondo l’accusa, i responsabili avevano simulato un incidente sul lavoro, invece la scarica che ha ucciso l’operaio romeno era avvenuta durante il furto di cavi di rame che l’uomo stava compiendo assieme al cugino e al suo datore di lavoro. Secondo l’accusa al giovane romeno era stato detto che i cavi non conducevano corrente, invece quando è salito sulla scala telescopica li avrebbe afferrati rimanendo folgorato e cadendo a terra. Dopo tre anni i giudici del tribunale di Avezzano hanno deciso il rinvio a giudizio per Giovanni Di Vito, 41 anni, di Sulmona e per Ionut Bostiog (24), romeno. Prosciolto perché il fatto non costituisce reato, Carmine Raglione (57) di Avezzano, difeso dall’avvocato Roberto Verdecchia, che era invece accusato di aver acquistato i cavi di rame rubati alla cartiera.