Avezzano. Si contano i danni alle coltivazioni per effetto della grandinata del 14 agosto. I tecnici delle aziende e quelli delle compagnie di assicurazioni stanno eseguendo i rilievi per verificare l’entità dei danni subiti che, da una prima stima, ammontano a qualche decina di milioni di euro. Colpite sono stati i campi di insalate e radicchi ma anche patate e mais hanno subito devastazioni da una grandinata che nessun agricoltore ricorda a memoria d’uomo. Confagricoltura L’Aquila ha richiesto all’Assessore Regionale Agricoltura Mauro Febbo di attivare l’Ispettorato Agrario per delimitare l’area danneggiata e per quantificare i danni subiti dagli agricoltori. Benché c’è consapevolezza che trattandosi di colture assicurabili non possono scattare le misure compensative da parte della Regione la definizione dell’area danneggiata e la quantificazione del danno è necessaria per verificare: le condizioni di accesso alla sospensione dei contributi previdenziali ed assistenziali per i lavoratori autonomi e per i dipendenti; la riduzione del reddito agrario riservata alle aziende che hanno perduto in tutto o in parte il raccolto; il necessario raffronto agli eventuali accertamenti dell’agenzia delle entrate e della guardia di finanza, ai fini IVA, a seguito della mancata fatturazione dei prodotti agricoli non raccolti per l’evento distruttivo. “Purtroppo questa devastazione si aggiunge ai danni causati dall’andamento anomalo della stagione a seguito delle insistenze piogge che si sono verificate nei mesi di giugno e luglio nel Fucino”. Denuncia il Presidente di Confagricoltura L’Aquila Fabrizio Lobene “ormai la stagione è andata, i danni sono irreparabili, dopo lo sconvolgimento delle programmazioni colturali dovute alle piogge insistenti i notevoli danni causati dalla peronospora, che ha letteralmente distrutto un migliaio di ettari di patate, la crisi economica che comunque è ancora forte unita all’incostanza dei rifornimenti ed alla scarsa qualità della produzione hanno fatto crollare il prezzo degli ortaggi nei principali mercati ortofrutticoli italiani”. La nuova programmazione comunitaria 2014-2020 deve prevedere nuove forme di tutela dei redditi degli agricoltori attraverso il rifinanziamento delle polizze assicurative e l’istituzione di fondi di solidarietà per evitare il tracollo delle imprese. Purtroppo solo ancora pochi gli agricoltori che hanno accolto l’invito di Confagricoltura di assicurare i loro raccolti dalle calamità naturali. “E’ l’unica strada percorribile per salvaguardare il reddito dalle calamità. Gli agricoltori devono essere consapevoli che il fondo di solidarietà nazionale, non interviene più in quei comprensori agricoli, come il Fucino, dove è possibile stipulare le polizze assicurative con le compagnie private”.Concludono in Confagricoltura