L’Aquila. “Le Regioni hanno già avviato quel percorso necessario a trovare una soluzione al problema delle concessioni demaniali turistiche”. Lo ha detto il coordinatore nazionale degli assessori al Turismo, Mauro Di Dalmazio, intervenendo ad un convegno aRoma sul futuro delle concessioni demaniali turistiche organizzato dall’europarlamentare del Ppe Lara Comi. Davanti ai rappresentanti delle associazioni dei balneatori, Di Dalmazio ha annunciato che a breve “tutti i rappresentanti delle regioni interessate incontreranno il ministro Raffaele Fitto per concordare un percorso comune Governo-Regioni da tenere nei confronti della Comunità europea sul problema delle concessioni demaniali turistiche che dal primo gennaio 2016, secondo la legge 25/2010, saranno assegnate a seguito di bando ad evidenza pubblica”. Solo in Italia la questione delle concessione interessa 36 mila aziende turistiche, per lo più a condizione famigliare, avendo una ricaduta in termini occupazionali e in termini di servizi turistici molto alta. “L’iniziativa di oggi dell’europarlamentare Comi – ha aggiunto Di Dalmazio – ha il pregio di mettere intorno ad uno stesso tavolo le diverse anime dei balneatori italiani perché c’è la necessità di elaborare una linea comune e un tavolo unitario da poter spendere prima davanti al Governo e successivamente davanti alla Comunità europea. Per raggiungere i risultati sperati – ha ribadito Di Dalmazio – è necessario trovare uniformità e il giusto punto di equilibrio nelle diverse proposte finora avanzate”. In questo senso, il coordinatore nazionale ha annunciato che martedì a Bruxelles avrà un incontro con Lara Comi “per concordare iniziative comuni” alla luce anche di un successivo incontro con il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani. A margine del suo intervento, inoltre, Di Dalmazio ha parlato anche dell’Abruzzo. “In regione abbiamo avviato da tempo un confronto con gli operatori del settore. In Abruzzo la normativa nazionale e europea interessa 770 titolari di concessioni demaniali turistiche ed è inutile sottolineare quanto sia rilevante per l’economia regionale e per il turismo abruzzese dare un quadro normativo certo ai tanti operatori che ogni anno investono nella proprie imprese incrementando e migliorando l’offerta dei servizi turistici”.