Avezzano. Quest’anno sarà una Pasqua meno dolce per tutti i marsicani. Crisi e inflazione arrivano anche sulle tavole della festa e frenano la corsa agli acquisti dei due prodotti simbolo delle festività pasquali, colombe e uova di cioccolato, che fanno registrare rincari fino al 10% e crollare la domanda del 17%. La situazione economica negativa del nostro Paese, associata alla forte perdita del potere d’acquisto da parte dei cittadini e ad un generalizzato aumento dei prezzi al dettaglio, ha portato le famiglie a tagliare gli acquisti dei prodotti tipici pasquali, senza pero’ rinunciare al classico pranzo di Pasqua, che resta una tradizione fissa nelle case di tutti i marsicani, i quali dovranno sborsare cifre che vanno dai 13 euro al Kg per l’acquisto di agnello nostrano fino ai 22 euro al Kg per il capretto. Immancabili le classiche pizze pasqualine, ricche di formaggi canditi e uva sultanina che, mediamente, nella grande distribuzione, costano intorno ai 10 – 12 euro al Kg. Anche i carciofi romaneschi, tradizionalmente presenti nel banchetto pasquale, costano intorno ad un euro e mezzo l’uno. “Mostaccioli” e “fiauni” per chiudere il banchetto arrivano a costare fino ad un euro al pezzo. Niente vacanze, sia in Italia sia all’estero, e poche le gite programmate, scoraggiate dalle previsioni del tempo che per tutto il lungo week end non sembrano essere favorevoli. 8 marsicani su 10 trascorreranno le feste in casa propria o presso amici. Le principali città turistiche di montagna registrano alberghi e bed&breakfast semivuoti e gli operatori turistici di Tagliacozzo e Ovindoli sperano negli arrivi dell’ultimo minuto. Tengono bene, anche se in leggera flessione, le prenotazioni per il pranzo pasquale al ristorante la cui spesa media è di trenta euro a persona. Tra le forti ombre ci sono comunque piccoli spiragli di luce. Cambiano le nostre abitudini e si riscoprono valori e attività che sembravano dimenticati. Si torna ai fornelli per risparmiare, per preparare cibo di qualità e per il piacere di condividere con la famiglia momenti di festa. Il ritorno in cucina per effetto della crisi e’ confermato – sostiene la Coldiretti – dalla crescita record nell’anno appena trascorso degli acquisti in quantita’ di farina (+8%), uova (+6%) e burro (+4%) in controtendenza rispetto al calo complessivo dell’1,5% degli alimentari registrato nella grande distribuzione. La preparazione casalinga dei piatti tradizionali e’ – precisa la Coldiretti – una attivita’ tornata ad essere gratificante per uomini e donne che si svolge in modo più intenso proprio nella settimana che precede la Pasqua, con buona pace per tutti. Gianluca Rubeo