Avezzano. Si era rifugiato ad Avezzano Gennaro Pelella, 28 anni, di Napoli. E’ finito in manette nell’ambito dell’operazione della squadra mobile di Napoli che ha sgominato, in un solo colpo, il clan camorristico campano Sacco-Bocchetti, attivo nei “quartieri della droga” di Scampia, Arzano, Portici, San Pietro, Patierno e Secondigliano. In manette sono finite 43 persone accusate di associazione per delinquere e traffico di stupefacenti. Due arresti sono stati eseguiti in Abruzzo dalla squadra mobile dell’Aquila che ha rintracciato due camorristi in fuga. Pelella secondo l’accusa si occupava di detenere grossi quantitativi di droga, dalla cocaina all’hashish e marjiuana, che poi smistava ai pusher. E’ stato scovato e rinchiuso nella casa circondariale di Avezzano. Roberto Longo, l’altro arrestato, 34 anni, è detenuto presso la casa Circondariale di Sulmona. Secondo gli inquirenti entrambi facevano parte del sodalizio criminale nella triplice veste di spacciatore, corriere e vedetta nelle singole piazze. Per tutti, accuse di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, oltre all’accusa di aver gestito diverse piazze di spaccio nelle aree sotto il controllo del clan. Il gruppo dei Sacco-Bocchetti all’inizio era alleato con i Licciardi con i quali entrò in contrapposizione per il predominio della zona di San pietro a Patierno e della piazza di spaccio di cui Carmine Grimaldi era responsabile per conto di Vincenzo Licciardi. Dopo la scissione interna effettuata da Giovanni Cesarano e da Gennaro Sacco, grazie all’appoggio di numerosi affiliati che aderirono ai clan Sacco-Bocchetti, ne è scaturita la formazione di un gruppo autonomo egemone a San Pietro a Patierno. In passato erano già stati condannati numerosi esponenti della cosca tra cui Ciro Bocchetti, Vincenzo Caiazzo ed Antonio Zaccaro. Giulia Antenucci