L’Aquila. Arrivano circa 6 milioni di euro dal Piano nazionale 0-6 anni quale contributo agli asili nido e dell’infanzia e alle famiglie. La dotazione finanziaria fa riferimento alle annualità 2024 e 2025 e ha una doppia destinazione: circa 4 milioni, di derivazione statale, sono destinati alle strutture nido e dell’infanzia di natura privata; circa 2 milioni, fondi di derivazione regionale, sono destinati alle famiglie abruzzesi quale contributo alle spese sostenute per i propri figli negli asili pubblici.
Ne dà notizia l’assessore all’Istruzione, Roberto Santangelo, dopo che gli uffici regionali hanno definito i criteri di assegnazione dei contributi di derivazione regionale; della “parte abruzzese” del Piano nazionale 0-6 anni la Regione cofinanzia il 25% delle risorse complessive attingendo dalla programmazione FSE Plus.
“La misura – spiega l’assessore Santangelo – prevede la possibilità che le famiglie che hanno i propri figli negli asili pubblici possano richiedere un contributo economico per l’abbattimento delle spese legate alle rette annuali e al costo del sevizio mensa”. Gli altri 4 milioni del Piano sono destinati alle strutture private del nido e dell’infanzia, quale contributo statale all’attività didattica e educativa delle scuole private. “Il cofinanziamento regionale di 2 milioni – aggiunge Santangelo – guarda invece alle esigenze delle famiglie prevedendo la possibilità di chiedere un contributo che serve ad abbattere i costi delle rette per gli asili nido, contributo peraltro cumulabile con quello che già eroga l’INPS, e un contributo per le mese scolastiche negli asili dell’infanzia”.
La suddivisione delle risorse tra asili pubblici e privati viene fatta in base al numero delle strutture presenti sul territorio regionale. In Abruzzo le strutture a gestione privata possono contare su 208 asili nido, 27 servizi integrati, 52 sezioni Primavera e 93 scuole dell’infanzia; le strutture a gestione pubblica sono: 73 asili nido, 7 sezioni Primavera, 118 scuole dell’infanzia. Le linee guida fissate dagli uffici regionali prevedono il trasferimento delle risorse ai 24 Ambiti sociali regionale che a loro volta dovranno pubblicare gli avvisi rivolti alle famiglie. “Gli indirizzi operativi emanati dal Servizio Istruzione – conclude Santangelo – hanno lo scopo di assicurare uniformità nella gestione e nelle modalità di erogazione delle predette risorse, e, al contempo, disciplinare le condizioni per il sostegno”. Il tetto massimo di Isee stabilito per richiedere il contributo è di 40 mila euro.








