Pescina. Pescina celebra il 75° anniversario della morte di Santina Campana, “Modello di speranza”: un ricordo che si fa preghiera, testimonianza e musica.
La comunità di Pescina si prepara a vivere con intensa partecipazione il 75° anniversario della morte della Serva di Dio Santina Campana, giovane simbolo di fede e speranza, la cui testimonianza continua a risuonare viva nei cuori dei fedeli. Le celebrazioni, curate con devozione dalla Parrocchia San Giuseppe, si articoleranno in più momenti significativi, incentrati sulla figura di questa ragazza straordinaria, ricordata per il suo sorriso in mezzo al dolore.
Mercoledì 24 settembre, alle ore 18, nella chiesa di San Giuseppe, si terrà un evento di particolare rilevanza: la presentazione dell’inno dedicato a Santina Campana, composto dal maestro Nicolino Rosati. Il brano, intriso di spiritualità e bellezza, sarà eseguito dalla voce del soprano Ilenia Lucci, offrendo ai presenti un momento di profonda commozione e riflessione.
La cerimonia sarà impreziosita dalla presenza di Monsignor Giovanni Massaro, vescovo dei Marsi, e del parroco don Vincenzo Piccioni, che porteranno un saluto alla comunità. Seguiranno gli interventi del dottor Sergio Sabatini, della prof.ssa Claudia Di Biase e della scrittrice Maria Assunta Oddi, che declamerà un’ode dedicata a Santina, omaggio poetico alla sua figura luminosa.
Nata in un tempo segnato dalle ferite della guerra, Santina Campana visse un’esistenza breve, morì a soli 21 anni, ma densissima di significato. Costretta allo sfollamento a causa della Seconda guerra mondiale, si ammalò gravemente di pleurite e successivamente di tubercolosi, malattia che la condusse al sanatorio di Pescina, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.
Nonostante la sofferenza fisica e la rinuncia forzata al sogno di farsi suora, Santina non smise mai di donarsi agli altri. Con una fede incrollabile e una gioia contagiosa, divenne un faro per i suoi compagni di degenza, fondando all’interno del sanatorio una sezione di Azione Cattolica, della quale fu presidente. La sua spiritualità semplice ma profonda, vissuta nel silenzio della malattia, lasciò un segno indelebile in quanti la conobbero.
Il suo cammino di santità ha trovato riconoscimento nella Chiesa, con l’apertura della causa di beatificazione nel 1979 per volontà di Papa Giovanni Paolo II. Le sue spoglie, inizialmente custodite nel cimitero di Pescina, furono traslate nel 1967 nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe, dove oggi i fedeli possono rivolgere le loro preghiere.
Santina Campana rappresenta ancora oggi un modello di speranza, specialmente per i giovani, chiamati a riscoprire nella sua figura la forza di una fede che sa trasformare la sofferenza in dono, il limite in missione, la malattia in testimonianza.
Le celebrazioni per il 75° anniversario non sono soltanto un omaggio alla memoria, ma anche un invito a guardare oltre il dolore, ritrovando nella vita di Santina una strada di luce, che porta direttamente al cuore di Dio.
Pescina, nella sua semplicità, si fa culla di una santità nascosta, ma potente. E nel nome di Santina, la speranza torna a cantare.