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“Musimenù” all’italiana di Roberta Vacca in scena nel chiostro di San Francesco a Tagliacozzo

Redazione Abruzzo di Redazione Abruzzo
4 Agosto 2025
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Tagliacozzo. In scena domani nel Chiostro di San Francesco a Tagliacozzo, l’opera di Roberta Vacca, con l’orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, esegue il “musimenù” all’italiana di Roberta Vacca, che realizza un inedito connubio tra arte dei suoni e arte culinaria

Procede con buon concorso di pubblico la XLI edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate, in pieno svolgimento in Tagliacozzo, che martedì 5 agosto giunge al suo quinto appuntamento che punta i riflettori su di una partitura contemporanea, firmata dalla compositrice aquilana Roberta Vacca. Il F.I.M.E. è un festival composito, costruito in tanti anni, che oggi continuare a godere delle ragioni estetiche dettate dalla direzione artistica e generale di Jacopo Sipari e Luca Ciccimarra, nonché dal Sindaco Vincenzo Giovagnorio e dalla sua delegata alla cultura Alessandra Ricci, grazie alle istituzioni, in primis il Ministero della cultura, la Regione Abruzzo, il Comune di Tagliacozzo, e la sinergia con istituzioni quali la Sinfonica Abruzzese, resident orchestra e l’ Accademia musicale di Alto perfezionamento vocale “Daltrocanto” diretta da Donata D’Annunzio Lombardi e allo storico sostegno della Banca del Fucino. Una nuova commissione del Festival di Tagliacozzo si inserisce nella volontà di promuovere la musica contemporanea e martedì, nel chiostro di San Francesco alle ore 21,15, proporrà Note di Gusto– Musimenù all’italiana per voci recitar-cantanti, ensemble e batteria di cucina, venti ricette regionali raccolte e trascritte dalla tradizione orale popolare da Roberta Vacca, con un testo di Guido Barbieri, liberamente tratto dal Satyricon di Petronio Arbitro, in coproduzione con Festival Le Corti dell’Arte di Cava de’Tirreni, con il Conservatorio di Musica “Gesualdo da Venosa” di Potenza e con Associazione R. D’Ambrosio. A spiegare la genesi e le caratteristiche musicali di quest’insolita composizione è la stessa Roberta Vacca: “In un periodo in cui la globalizzazione stile fast food sembra ‘dominante’, mi sono spinta a rintracciare la ‘tonicità’ (ricostituente) di alcuni ingredienti locali a me particolarmente cari. Si tratta di un vero e proprio ricettario nazionale che, attraversando ogni singola regione, mette in luce le diverse tradizioni territoriali, come un ventaglio di musica e canto che si apre da nord a sud, da est a ovest, alla scoperta dell’immensa ricchezza e del vasto patrimonio culturale della cucina italiana. Sul palcoscenico tre soprani/performer intonano venti ricette, una per ogni regione italiana, tutte tratte dalla tradizione e da me scelte e raccolte su base esclusivamente ‘emozionale’, secondo il mio personale immaginario e vissuto culinario. Tutte le ricette sono state messe in musica a partire dall’idioma locale con cui ciascuna mi è stata ‘raccontata’, testimonianza della cultura orale popolare, e sono legate alla matrice musicale di un canto per me particolarmente rappresentativo e identificativo di ciascuna regione”. Quest’originale lavoro musical-culinario conferma la componente ludica della musica di Roberta Vacca, unita alla sua passione per il teatro, che la porta ad essere aperta a numerose ed eterogenee collaborazioni. Gesto teatrale e narratività, il raccontare sia in senso teatrale che in senso musicale, interni all’elaborazione dell’andamento strumentale, sono il vero bisogno espressivo di questa musicista., la quale dedica questa sua composizione “alla memoria del mio maestro, Azio Corghi… amante del buon vino e della buona cucina”.

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Roberta Vacca Pianista e compositrice, docente presso il Conservatorio “A. Casella” di L’Aquila (Italia), dove ha compiuto anche i suoi studi musicali, oltre l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e l’Accademia Chigiana. Vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti Nazionali e Internazionali, compositrice residente presso Mac Dowell Colony (U.S.A.), Fondazione per le Lettere e per le Arti di Bogliasco e Residenza d’Artista “Le Ville Matte”, ha al suo attivo diversi lavori (pubblicati da Ars Publica, Twilight, MEP, Sconfinarte, RAI Com), eseguiti in Italia e all’estero, presenti in monografie e raccolte discografiche di varie etichette.

 

Prossimo appuntamento: mercoledì 6 agosto, Chiostro di San Francesco in Tagliacozzo ore 21,15 omaggio di Pietra Montecorvino ed Eugenio Bennato con l’orchestra dell’ Isa diretta da Dian Tchobanov a Pino Daniele. Pietra Montecorvino e Eugenio Bennato: due artisti per un grande omaggio a Napoli. Dal repertorio classico della tradizione partenopea ai grandi successi del suo più famoso interprete con un tributo a Pino Daniele nell’anno di celebrazione dei dieci anni dalla sua scomparsa e dei 70 anni dalla sua nascita. Un atto d’amore, un rito collettivo tra memoria e presente, che unirà sul palco due anime diverse e complementari della Napoli musicale. Lontani da ogni imitazione, Bennato e Montecorvino hanno scelto la via più difficile e sincera: non replicare Pino Daniele, ma attraversarlo, con rispetto, coraggio e poesia. Con la sua voce graffiata, emozionata, viva, la Montecorvino interpreterà alcune delle pagine più intime e struggenti del repertorio di Pino: Assaje, Bella ‘mbriana, A pucundria, fino a I’ so’ pazzo. Eugenio Bennato, porterà il ritmo e l’impegno civile, con brani del suo repertorio come Il mondo corre, Grande minoranza, Sponda Sud, Ritmo di contrabbando, ma anche dell’amato amico Pino Daniele, con la commovente Napul’è, prima di chiudere con l’invocazione di speranza che è Che il Mediterraneo sia. Un viaggio emozionale attraverso titoli quali Chi tene o’mare, Terra mia, Notte che se ne va, Tutta n’ata storia, Quanno chiove, A me me piace o blues, e la poetica Anna verrà.

Un’altra faccia del progetto del Festival Internazionale di Mezza Estate che di anno in anno restituisce alla terra d’Abruzzo, un’estate culturale viva, raffinata e popolare insieme, emozionando il suo pubblico eterogeneo con sincerità.

 

 

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