Ovindoli. I prodotti tipici nell’alimentazione quotidiana, soprattutto dei bambini, sono stati al centro di un incontro tenutosi giorni fa presso la sala multimediale del Comune di Ovindoli. All’evento, organizzato dall’amministrazione comunale coadiuvata dal Vicesindaco con delega all’ambiente Marco Iacutone, erano presenti il dott. Fabrizio Valente, rappresentante del Consorzio Produttori Solina d’Abruzzo, il nutrizionista Modesto Rosati ed i genitori dei bambini della scuola dell’infanzia ed elementare di Ovindoli. Già da tempo l’Amministrazione comunale ovindolese ha intrapreso il cammino del recupero e valorizzazione delle tipicità alimentari territoriali, avvalendosi della preziosa collaborazione del Parco Sirente Velino. “Impegno che – come preme sottolineare il Vicesindaco Marco Iacutone – vuole e deve andare oltre labili e fugaci propositi per realizzarsi, bensì, in progetti concreti; per questo motivo, già dalle prossime settimane – anticipa il Vicesindaco – il menù della mensa scolastica si arricchirà di prodotti derivanti dalla lavorazione della solina dì Abruzzo, un tipo di grano autoctono dalla cui farina si ricavano ottimi alimenti, come il pane, la pasta e i dolci”. Nel corso dell’incontro, oltre all’importanza di tutelare nella ristorazione scolastica la qualità e la genuinità del pasto servito, è emersa la necessità di recuperare e rinsaldare, secondo una prospettiva più ampia, il legame cibo-territorio. È, infatti, proprio nei prodotti alimentari tradizionali che si possono ritrovare quei valori e quelle differenze che caratterizzano fortemente la cultura, l’economia, la società e anche la geografia di un territorio. Territorio, nello specifico ovindolese, che non si esprime solo ed esclusivamente nei binomi neve-sci/montagna-ambiente, ma anche nelle peculiarità culinarie ed enogastronomiche. L’Abruzzo vanta, infatti, una notevole cultura enogastronomica ed un vasto panorama di biodiversità agroalimentari. Un paniere straordinario di saperi e di gusti, una risorsa su cui investire perchè rappresenta identificazione culturale, sviluppo economico e sociale, conservazione e caratterizzazione ambientale, e si traduce in sintesi in alta aspettativa occupazionale e qualità della vita. “Il prossimo step che l’Amministrazione intende compiere – afferma sempre il Viocesindaco- è infatti quello di sostenere una campagna di informazione-comunicazione tale da sensibilizzare la popolazione locale, in particolar modo i ristoratori e produttori, sull’importanza delle tipicità locali, non solo per la salute di ognuno, ma anche per l’economia locale. La domanda turistica non chiede più solo aria pulita e paesaggi mozzafiato, ma anche cibi e prodotti dal sapore autentico e genuino, lontani e diversi dall’alimentazione massificata ed omologata della grande distribuzione organizzata.
Un progetto, dunque, che contrappone al processo di globalizzazione dei mercati e alla standardizzazione dei modelli di consumo, la promozione di prodotti semplici e “storici”, come la solina d’abruzzo, la lenticchia di Ovindoli (oggetto di un azione di recupero da parte dell’Amministrazione, del Parco Sirente-Velino ed altri soggetti partner), la patata e la cicerchia. Un progetto ambizioso che presenta molteplici difficoltà, legate principalmente alla commercializzazione e vendita di prodotti di nicchia, dalle quantità limitate e conseguentemente dai prezzi sensibilmente più alti. Problematiche che, come ha affermato nel corso della riunione il nutrizionista Modesto Rosati, possono essere superate solo grazie alla consapevolezza dei consumatori che mangiare meno e bene è indubbiamente più salutare che mangiare molto e male. In parole povere alimenti come la solina o la lenticchia possono essere consumati in quantità minori, ottenendo un apporto nutrizionale consono ed adeguato ed azzerando, quindi, il maggior costo sostenuto.“Solo dopo un cambiamento effettivo delle abitudini alimentari e a seguito della consapevolezza acquisita sul ruolo significativo che può svolgere il turismo enogastronomico si potrà sviluppare un nuovo indotto economico, con annesse metodologie produttive e distributive, tali da permettere un ritorno ad una cucina più local e meno global” è questo l’augurio del Vicesindaco Marco Iacutone.