Canistro. Ad allertare le forze dell’ordine sarebbe stato il padre, che se lo è ritrovato di fronte, in una località di montagna. Sarebbe stato lui a denunciare alle autorità, la presenza del figlio, non lontano da Canistro.
Finisce così, la fuga dai finanzieri che lo scorso 25 maggio erano entrati all’alba nella sua abitazione per arrestarlo, di Gabriele Mariani, classe 1993, di Canistro. Il padre, ex uomo proprio del Corpo della Guardia di Finanza, ha fatto prendere in carico il figlio dalle forze dell’ordine. L’uomo è risultato latitante per quasi un mese. Il sospetto di qualcuno era che fosse riuscito ad allontanarsi dall’Italia e invece il 32enne era rimasto in zona. Probabilmente nei boschi. Il sospetto è che qualcuno in queste settimane, comunque, lo abbia aiutato, almeno a nutrirsi.
In quasi un mese di ricerche nulla si era saputo di quel giovane in fuga. Tutta la popolazione della Valle Roveto si era preoccupata per la sua sorte. Si è temuto anche per la sua vita, per via del prolungarsi del tempo lontano da casa. Nei confronti di Mariani la Procura della Repubblica aveva emesso una misura cautelare, in quanto ritenuto in una posizione di vertice in un’organizzazione dedita allo spaccio di stupefacenti.
Un giro di droga ricostruito nel dettaglio in centinaia e centinaia di pagine di un’inchiesta mirata a contrastare il traffico di stupefacenti in una zona molto ampia, a confine con il Lazio. Il giorno dell’arresto Mariani era riuscito a sottrarsi ai finanzieri lanciandosi da una finestra. Ora la fuga è finita. E il giovane sarà assicurato alla giustizia.
Traffico di droga in Marsica, 2 in fuga e 5 indagati: i dettagli dell’operazione
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