Avezzano. La quinta A del 1972 si incontra a 53 anni dal diploma, “la scuola, un viaggio indelebile”. Un messaggio ai ragazzi che da oggi sono alle prese con gli esami di maturità, dalla Classe 5^ A dell’ Istituto Tecnico per Geometri G. Galilei di Avezzano A.S. 1971/72.
“Ti sei mai fermato a pensare quanto la Scuola sia stata fondamentale per noi “giovani”? Per molti di noi, essa non è stata solo un luogo di apprendimento, ma un vero e proprio crogiolo di crescita, un periodo formativo che ha plasmato non solo le nostre conoscenze, ma anche la nostra identità e il nostro futuro”. Hanno spiegato gli ex alunni.
“Abbiamo vissuto cinque anni insieme, un tempo che sembrava infinito ma che è volato via in un battito di ciglia. Siamo entrati in quelle aule come bambini, curiosi e forse un po’ smarriti, e ne siamo usciti come giovani, formati e pronti ad affrontare la società con un bagaglio di competenze e, soprattutto, di consapevolezze. Questo incredibile percorso non sarebbe stato possibile senza pilastri fondamentali. Innanzitutto, un grazie immenso va ai Docenti. Loro non sono stati solo trasmettitori di nozioni, ma vere e proprie guide che ci hanno preso per mano, ci hanno insegnato a pensare criticamente e ci hanno fatto riflettere su ciò che accadeva fuori dalle mura della classe. Ci hanno spinto a interrogarci, a confrontarci, a sviluppare una coscienza civica che va oltre i libri di testo. Ma la Scuola è stata anche un’esperienza di comunità. Noi alunni, lungi dall’essere in competizione, abbiamo imparato a vivere come una vera famiglia. Abbiamo condiviso gioie e difficoltà, successi e delusioni, creando legami indissolubili che ancora oggi ci uniscono. Questa sana e autentica convivenza ci ha insegnato il valore della collaborazione, del rispetto reciproco e dell’amicizia.
E non possiamo dimenticare il ruolo cruciale dei Genitori. Sono stati le nostre “vigili sentinelle”, sempre presenti e attenti, ma mai invadenti. Hanno sostenuto il nostro percorso, ci hanno incoraggiato e ci hanno dato la libertà di crescere, fidandosi del cammino che stavamo intraprendendo. Insieme, ognuno con il proprio ruolo, abbiamo costruito il nostro futuro. Oggi, quando ripensiamo a quel periodo, lo facciamo non con rimpianto, ma con la profonda consapevolezza che la Scuola ci ha offerto molto più di una semplice istruzione accademica. Ci ha regalato una formazione umana completa, insegnandoci valori, empatia e la capacità di relazionarci con il mondo. La Scuola è stata un’esperienza che ci ha segnati nel profondo, un periodo che continua a vivere nei nostri ricordi e che ha contribuito a renderci le persone che siamo oggi. Un grazie, dunque, a quel luogo, a quelle persone e a quei cinque anni che rimarranno per sempre una parte fondamentale della nostra storia. Il nostro legame va oltre il tempo. Come dimostrano le foto allegate, a 53anni dal nostro esame di maturità, eccoci ancora stretti in un affetto che di dona gioia ed emozioni. Proprio per questo, diciamo ai giovani di oggi di guardarsi intorno, osservare chi sta loro accanto in classe. Sono i volti del loro presente e, molto probabilmente, una parte importante del loro futuro. La Scuola che hanno frequentato o che frequentano ogni giorno, con le sue aule, i suoi corridoi, i suoi insegnanti, non è solo un edificio o un luogo dove si imparano formule e date. È molto di più. La Scuola è una casa”.