Avezzano. I giocatori dell’Avezzano calcio scrivono una lettera aperta al presidente Pecorelli e chiedono rispetto. Le tensioni tra i bianconverdi sono ormai alle stelle e il rapporto con il presidente Andrea Pecorelli è in crisi da tempo. Per questo la formazione avezzanese ha deciso di rendere pubbliche le perplessità sul futuro chiedendo di abbassare i toni e cessare le polemiche.
“Per molto tempo abbiamo pensato di scrivere, per far conoscere ai tifosi e alla città di Avezzano le condizioni in cui ci trovavamo nostro malgrado”, hanno spiegato, “le difficoltà delle nostre famiglie, prima ancora che le nostre. Ogni volta però ci siamo detti di aspettare, di restare in silenzio per non creare altri polveroni. Di pensare solo al bene di questa maglia, continuando a scendere in campo come se fosse tutto a posto. Perché la sentivamo nostra, e non volevamo tradire la fiducia dei tifosi, che ci hanno sempre rispettato. Ma soprattutto, abbiamo scelto di dare fiducia al nostro presidente in un momento di difficoltà personale. Lo abbiamo fatto consapevolmente perché non abbiamo mai messo in dubbio le sue promesse. E così abbiamo dato tutto ciò che avevamo nonostante avessimo ricevuto un solo stipendio. Uno. Persino a Natale non c’è stato un solo centesimo per noi. Più volte il presidente ci ha ribadito che le cose sarebbero cambiate. Che qualcosa sarebbe arrivato. Abbiamo creduto a quelle parole. Che però, non sono mai state seguite dai fatti. Ad oggi, siamo ancora qui ad aspettare. E anche questa attesa l’abbiamo vissuta nel silenzio. Come ennesima dimostrazione di fiducia. Ma non possiamo accettare più quello che sta accadendo”.
I giocatori hanno ribadito che non meritano quanto sta accadendo. “Non meritiamo discussioni sui social e mezze verità”, hanno proseguito, “come non meritiamo il muro alzato dal presidente dopo la fine del campionato. Non risponde più a nessuno dei nostri messaggi e non abbiamo alcuna contezza di quando e se saremo pagati. Chiediamo pubblicamente al presidente Andrea Pecorelli di rispettarci come noi abbiamo fatto con lui. Di sostenere noi e le nostre famiglie. Di fare chiarezza sul futuro. E di dirci onestamente se dispone delle risorse economiche per provvedere all’impegno che ha assunto nei confronti di noi ragazzi. Al di là dei ruoli, abbiamo creduto alla parola di un uomo. E invece siamo stati letteralmente abbandonati a noi stessi. A un mese dalle scadenze non sappiamo di che morte dobbiamo morire. Non abbiamo nessuna certezza. Eppure sui social leggiamo post della società in cui si mettono in mostra le nuove divise di gioco per la prossima stagione. Tutto questo ci sembra la follia.
Considerando che nessuno di noi ha ancora ricevuto un solo euro di ciò che ci spetta. Abbiamo dato tutto per questa piazza. Più di questo, crediamo, non sarebbe stato possibile. E ora chiediamo vengano mantenute le promesse fatte. Non vogliamo essere parte di dinamiche personali e attriti esistenti con la cordata del posto. Se il futuro è saldo nelle mani del presidente, non potremmo esserne più felici. Se invece non ci sono le basi per chiudere questa stagione, gli chiediamo di lasciarsi aiutare affinché il nostro impegno e, anche, il nostro sacrificio, vengano ripagati”.