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Orso morto a Ortona, cuccioli annegati e orsetta abbandonata: Ispra analizza i tre eventi

Alessandra Ciciotti di Alessandra Ciciotti
21 Maggio 2025
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Cuccioli di orso morti annegati (Foto Paolo Forconi)

Cuccioli di orso morti annegati (Foto Paolo Forconi)

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Pescasseroli. Orso morto a Ortona, cuccioli annegati e orsetta abbandonata solo nel 2025, Ispra analizza i tre eventi.

 

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“La popolazione di orsi del centro Italia è una delle più minacciate al mondo, considerata in pericolo critico di estinzione dalle più recenti liste rosse IUCN, valutato in cattivo stato di conservazione nel 4° Report  Direttiva Habitat (2013-2017) e riveste pertanto una importanza prioritaria a scala nazionale ed europea”. E’ l’analisi dell’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

 

“Nel corso del 2025, nell’area contigua del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (PNALM) si sono verificati tre episodi che hanno interessato gli orsi marsicani, e che hanno sollevato preoccupazioni nel mondo della conservazione e più in generale nella società italiana.

  • Il 13 aprile 2025, nel comune di Ortona dei Marsi, è stato ritrovato il cadavere di un orso maschio adulto. Dalle informazioni raccolte da ISPRA, risulta che sulle cause di morte siano in corso gli accertamenti del caso. Per il momento è stato escluso che si sia trattato di un caso di uccisione illegale con arma da fuoco o della conseguenza di un trauma dovuto ad investimento; la presenza di ferite sul corpo dell’animale ha fatto ipotizzare che possa essersi trattato di un evento di aggressione intraspecifica. Pertanto, in attesa dei risultati degli esami di laboratorio e della relazione finale sulle cause di morte, non è ancora possibile fare una valutazione compiuta su questo caso, nel contesto più ampio dei rischi di mortalità che gravano sulla popolazione di orsi.
  • Il 7 maggio 2025, all’interno di un invaso artificiale nel comune di Colle Rotondo, sono stati rinvenuti i corpi di due orsi di poco più di un anno di età, annegati all’interno del bacino dopo aver superato la recinzione perimetrale. Si tratta di un avvenimento grave, perché direttamente legato all’attività umana ed evitabile, anche alla luce dell’episodio simile avvenuto nel 2018, quando a perdere la vita in una vasca era stata una femmina adulta con i suoi due cuccioli. La riduzione dei rischi di mortalità legati all’uomo è tra gli obiettivi e gli impegni prioritari contenuti nel Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano (PATOM), ed è perciò importante che vengano rafforzati gli sforzi volti a mettere in sicurezza le strutture antropiche presenti in tutta l’area di distribuzione della specie (sia all’interno sia all’esterno delle aree protette).
  • Il 9 maggio 2025 una femmina di pochi mesi è stata segnalata nel comune di Pizzone, mentre si spostava da sola a bordo strada, non lontano dal centro abitato, in un periodo in cui la presenza della madre è indispensabile per la sopravvivenza dei cuccioli. L’orsa, dopo essere stata osservata sola per molte ore, è stata prelevata ed è attualmente in una struttura del Parco, in cui verrà assistita con lo scopo di reimmetterla in natura, appena possibile. Come più volte evidenziato da ISPRA, il rilascio in natura di cuccioli di orso è particolarmente complesso e presenta limitate probabilità di successo. Tuttavia, si ritiene importante tentare il recupero dell’esemplare, anche in relazione al valore riproduttivo che una femmina avrebbe per la popolazione di orsi negli anni futuri. ISPRA ha immediatamente attivato contatti con il Parco Nazionale per fornire ogni supporto tecnico-scientifico possa risultare utile.

La rapida successione di questi avvenimenti ha determinato preoccupazioni circa gli impatti di tali eventi sulla conservazione della popolazione e sulle possibili conseguenze negative in termini demografici. In questo contesto, ISPRA ritiene opportuno fornire un sintetico contributo di chiarimento tecnico, alla luce dello stato di conservazione della popolazione di orsi dell’Italia centrale.

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L’aumento o la diminuzione delle dimensioni di popolazione, per l’orso marsicano come per ogni altra specie, è il risultato del bilancio annuale tra il numero dei nati e quello dei morti. Pertanto, per fare valutazioni attendibili sull’andamento della popolazione e sulle sue prospettive di conservazione, è necessario monitorare nel tempo, secondo un disegno di campionamento appropriato, questi tre aspetti della demografia della specie, ovvero il numero di individui presenti, i tassi di mortalità e il numero dei nuovi nati.   I valori di questi parametri, attualmente ottenuti dai dati raccolti per lo più in modo opportunistico dalla rete di monitoraggio dell’orso marsicano, sono grandezze minime, che forniscono un’immagine preziosa ma parziale del bilancio demografico annuale all’interno della popolazione. Tuttavia, riassumerli può contribuire a fornire un più ampio contesto, utile per interpretare gli eventi verificatisi nell’ultimo mese.

Dati di consistenza numerica della popolazione: L’ultima stima formale delle dimensioni della popolazione risale al 2014. È stata realizzata dall’Università di Roma “La Sapienza”, in collaborazione con il PNALM e il Corpo Forestale dello Stato (oggi CC.FF.), nell’ambito del progetto LIFE Arctos. Tale stima indicava la presenza di un numero di individui compreso tra 45 e 69, limitatamente al PNALM e alla sua area contigua. Negli anni successivi, le reti di monitoraggio dell’orso marsicano (in cui opera in modo coordinato il personale dei Parchi Nazionali e delle Riserve Naturali Regionali interessate dalla presenza della specie, quello dei CC.FF. e delle Regioni Lazio, Abruzzo e Molise) hanno esteso il campionamento genetico anche alle porzioni più periferiche della distribuzione della specie e hanno continuato a fornire ogni anno un numero minimo di individui, campionati per lo più in modo opportunistico. Inoltre, il lavoro delle reti ha consentito di raccogliere un numero progressivamente crescente di segni di presenza della specie nelle aree marginali della distribuzione, verificando sempre le segnalazioni e dando così forza all’ipotesi che nell’ultimo decennio abbia preso avvio un processo di espansione dell’areale dell’orso marsicano. Questa ipotesi è ulteriormente avvalorata dalla presenza, ormai stabile, di un numero certo di individui all’esterno del PNALM e dell’area contigua, in modo particolare nel territorio della Riserva Regionale del Monte Genzana e del Parco Nazionale della Maiella. Nel corso del 2025 verrà realizzato il primo campionamento genetico estensivo e in simultanea su tutta l’area di distribuzione della specie nell’Appennino centrale, con lo scopo di aggiornare la stima del 2014 per l’area centrale e di produrre una prima stima formale anche per le zone periferiche della distribuzione. Il progetto di campionamento genetico è stato finanziato dal MASE nell’ambito del progetto DIGITAP, con fondi messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). ISPRA svolgerà un ruolo di coordinamento e di consulenza tecnica durante tutte le fasi di svolgimento delle attività di progetto.

Dati di mortalità minima: nel periodo 2003-2024 sono stati rinvenuti morti un totale di 52 individui, per una media di 2,4 orsi/anno, con un minimo di zero ed un massimo di 6 in un singolo anno solare. Di questi, il 50% di quelli per cui è stato possibile accertare le cause di morte è risultato deceduto a causa di uccisione illegale da parte dell’uomo (arma da fuoco, avvelenamento, etc.), mentre un ulteriore 30% per altre cause comunque legate all’attività antropica (incidente stradale o ferroviario, annegamento, etc.). I dati di mortalità minima sono solitamente registrati e riportati in relazione all’anno solare, perché questa suddivisione consente di evidenziare il numero di decessi occorsi tra due stagioni consecutive di nascita dei cuccioli. Si tratta, come detto, dei valori minimi noti e non è possibile dire con certezza quanti orsi muoiano ogni anno nell’intero areale di distribuzione dell’orso.

Dati minimi di riproduzione: nel periodo 2014-2024, le conte annuali delle femmine con piccoli hanno identificato un totale di 119 nuovi nati, per una media di 10,8 cuccioli ogni anno, con un minimo di 3 ed un massimo di 16. Nel corso dell’ultimo decennio, la tendenza osservata è stata di un progressivo aumento del numero di femmine adulte riproduttive presenti nella popolazione. Inoltre, ci sono segnali di un possibile ampliamento anche dell’area di riproduzione delle femmine, con diversi nuclei familiari che sono stati osservati in aree marginali della distribuzione della specie.

Andamento del numero di orsi marsicani rinvenuti morti ogni anno nel periodo 1970-2023

Andamento del numero di orsi marsicani rinvenuti morti ogni anno nel periodo 1970-2023. Le barre in rosso indicano gli orsi sicuramente morti durante lo stesso anno di ritrovamento, mentre le barre in giallo indicano i resti degli individui per i quali non è stato possibile attribuire con certezza l’anno della morte. Fonte Rapporto Orso Marsicano 2023 PNALM

Nel contesto dei dati sopra sintetizzati, gli eventi di mortalità emersi nel biennio 2023-2024 (4 orsi morti, dei quali una per arma da fuoco, 2 per incidente stradale e uno per aggressione intraspecifica) e nella prima parte del 2025 (2 annegati e uno per cause ancora da chiarire), confermano l’alta incidenza della mortalità antropica sulla specie, soprattutto nella forma della persecuzione diretta e per i rischi legati alla mobilità stradale e alla presenza di altre strutture antropiche. Si ribadisce, pertanto, l’assoluta priorità che venga fatto ogni sforzo per evitare che si verifichino nuovi eventi di mortalità antropica, considerata l’importanza di questo nucleo e il suo precario stato di conservazione (valutazioni Direttiva Habitat/IUCN).

Per quanto riguarda una valutazione di prospettiva demografica della popolazione, le sue dimensioni estremamente ridotte, la bassa variabilità genetica, la frammentazione dell’habitat e la persistenza di elevati tassi di mortalità antropica mantengono l’orso marsicano in una condizione di estrema fragilità, soggetto ad un rischio non trascurabile di estinzione nel medio-lungo termine. Tale rischio è stato stimato nel 17% di probabilità che la popolazione scompaia entro un orizzonte temporale di 100 anni (Gervasi e Ciucci 2018). Ciò premesso, i numeri relativamente elevati di nuovi nati osservati ogni anno e l’aumento di segni di presenza nelle aree periferiche della distribuzione sembrerebbero indicare una tendenza stabile o positiva, piuttosto che negativa, della popolazione nel corso degli anni più recenti. Ciò dovrà essere valutato ed eventualmente confermato (o confutato) attraverso dati più solidi e analisi statisticamente robuste. Anche in considerazione di ciò, il progetto di stima di popolazione nell’intero areale di distribuzione della specie, che verrà condotto nel corso dell’estate 2025, rappresenta un importante passo verso un monitoraggio demografico che informi il processo decisionale e che sia strumento per la valutazione delle azioni di conservazione intraprese negli anni.

Sarà necessario che lo sforzo di monitoraggio prosegua in modo periodico e sistematico anche nel futuro, valorizzando tutto il lavoro condotto in questi anni dalle reti di monitoraggio e operando una transizione che vada dalla quantificazione di valori minimi osservati alla stima formale dei principali parametri demografici della popolazione.

Alla luce dei risultati ottenuti, soprattutto circa l’andamento numerico della popolazione, sarà possibile valutare e adattare le politiche di conservazione dell’orso bruno marsicano nel corso del tempo. Fin da subito, tuttavia, è necessario operare nella direzione di ridurre e progressivamente minimizzare il rischio che ulteriori eventi di mortalità antropica possano verificarsi in futuro”.

Tags: abruzzoorsi
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