Castellafiume. Il paese, pronto alla rivolta contro la strada intitolata allo scrittore del fascismo Cornelio Di Marzio, si prepara a una giornata della memoria per sabato pomeriggio. Il sindaco ribatte con un convegno e una commissione scientifica per chiarire gli aspetti controversi del giornalista firmatario del documento sulle leggi razziali.
«Pur nello stupore per la inusitata reazione di qualche politico locale in merito all’intitolazione di una strada nella frazione di Pagliara dei Marsi a Cornelio Di Marzio», ha affermato il primo cittadino Aurelio Maurizi, «visto l’interesse mostrato dalla comunità politica a tale intitolazione, abbiamo ritenuto opportuno chiarire ancora una volta che le motivazioni che hanno spinto l’amministrazione a intitolare la strada e che risiedono esclusivamente sul valore culturale e letterario delle opere scritte, nonché delle opere e attività svolte nell’interesse del Paese d’origine». Secondo il sindaco, «a distanza di circa 70 anni dalla caduta del fascismo e dalla caduta degli altri regimi totalitari, per alcuni non risulta ancora superato lo steccato ideologico che ha compromesso un sano e democratico confronto tra le forze vive del Paese. Per molti», ha sottolineato Maurizi, «è passato inosservato che gli steccati sono stati superati anche in riferimento ai ruoli costituzionali e istituzionali ricoperti da personaggi che in passato hanno aderito a movimenti o ideologie totalitarie». Così l’amministrazione comunale ha annunciato che si farà promotrice di un convegno storico o formerà un comitato di esperti per approfondire i vari aspetti del personaggio.
Dall’altra parte della barricata, però, ci sono i cittadini indignati che hanno organizzato una giornata «contro il razzismo e il nazifascismo, per la democrazia e la tolleranza». «La targa dedicata dall’amministrazione comunale al gerarca Cornelio Di Marzio», affermano i promotori Primo Di Nicola, giornalista, Riccardo Biancone, Antonio Rosini, presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Marsica, Carlo Komel, segretario dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Marsica, Amelio Maurizi, «un personaggio di spicco del fascismo in Italia e all’estero, ma soprattutto uno dei cento firmatari delle ignominiose leggi razziali, rappresenta, come ha scritto l’associazione nazionale partigiani d’Italia della Marsica, un atto “antidemocratico e diseducativo”. La decisione offende la memoria storica e i cittadini democratici e rischia di compromettere l’immagine di una intera comunità. Ci incontreremo per riflettere e fare rimuovere quella targa”. Sono stati invitati il sindaco e l’amministrazione comunale.