Avezzano. E’ accusato di aver adescato e costretto una 14enne a compiere atti sessuali attraverso i social network. Il caso di abusi a luci rosse online riguarda una ragazzina di Avezzano e sul caso la procura della Repubblica dell’Aquila, competente per materie sessuali, ha richiesto il rinvio a giudizio per il presunto responsabile.
Secondo le accuse, l’uomo, di 45 anni, utilizzando falsi profili sui social network, avrebbe contattato la vittima instaurando con lei una relazione sentimentale virtuale dopo aver guadagnato la sua fiducia, l’avrebbe indotta a realizzare video a sfondo sessuale, per poi ricattarla e costringerla a ulteriori atti di autoerotismo durante videochiamate. L’imputato dovrà rispondere di una serie di reati gravissimi tra cui violenza sessuale per aver costretto la minorenne a compiere atti sessuali, diffusione di materiale pedopornografico per aver inviato video della sorella della vittima in atteggiamenti sessualmente espliciti, estorsione per aver minacciato la vittima di divulgare i video se non avesse acconsentito alle sue richieste, minacce per averla intimidita con frasi come “vede tutto il paese” e infine molestie per averla perseguitata con messaggi e videochiamate. L’indagine, condotta dalla Procura della Repubblica dell’Aquila, ha portato alla luce un quadro agghiacciante di abusi e manipolazione. Il pubblico ministero, Roberta D’Avolio, ha fissato l’udienza preliminare davanti al gup per il 27 marzo prossimo. In quella sede si deciderà se l’uomo dovrà affrontare un processo. La minorenne e i suoi familiari sono assistiti dagli avvocati Alessandro Felli e Mario Flammini, che si sono detti determinati a ottenere giustizia per la loro assistita. Questo caso mette in luce i pericoli che i minori corrono online, dove possono facilmente cadere vittime di adescatori e manipolatori la vicenda di Avezzano è un monito sull’importanza di proteggere i più giovani dai rischi del web e di contrastare con fermezza ogni forma di abuso.