TAGLIACOZZO – Si è abituati ad impatti con la sanità pubblica non sempre caratterizzati da efficienza soddisfacente. Il Polo di medicina riabilitativa che ha sede presso lo stabile ex Ospedale di Tagliacozzo costituisce una indubbia eccellenza territoriale. Un fiore all’occhiello per modus operandi, organizzazione, ma soprattutto per il rapporto particolarmente umano che si instaura sin da subito tra il personale sanitario ed i pazienti. Chi arriva qui, è in seguito ad interventi di natura traumatica, ortopedica ma anche per patologie connesse all’aspetto cardiocircolatorio. Il Polo, in sostanza si occupa di mettere in condizioni i pazienti, per lo più dimessi da altri plessi ospedalieri per interventi chirurgici o altre cause di ricoveri importanti, con lo scopo di essere riabilitati, quindi uscire di qui in condizioni di autonomia motoria.
L’U.O.C. di riabilitazione neuromotoria è diretta dal Dott. Enrico Pendenza, in tandem con il dott. Enzo Paris, la dott.ssa Cinzia Moretti e con un team di personale sanitario ed infermieristico che si distingue indubbiamente in professionalità ed efficienza quotidiana. Non è certo piaggeria nel dover constatare efficienza, è giusto esaltare le potenzialità della sanità abruzzese laddove siano soddisfacenti, e questo è indubbiamente il caso.
Il paziente preso in carico, è seguito costantemente sulle sue esigenze con una giornata caratterizzata da attività motoria con personale parimenti qualificato ed una attrezzatissima palestra. Qui si lavora con serenità che i pazienti stessi avvertono e si trovano in condizioni di poter/voler collaborare e reagire alla propria rimessa in piedi.
Il reparto è sempre in perfetto ordine, c’è inflessibilità nel rispetto degli orari di visita: dalle ore 12.30 alle 13.15 e dalle 18:45 alle 19:15. Inizialmente ciò potrebbe anche sembrare una limitazione ma in realtà si tratta di una vera e propria tutela dei pazienti stessi e del lavoro da svolgere senza intralcio di visitatori. In casi di particolari situazioni e per l’appunto “umana” esigenza. la deroga è spontanea, ove fattibile. Si sce da lì, con un ritrovato ottimismo, oltre per l’aspetto fisico, soprattutto per quello morale.
A tutta la U.O.C. complimenti veri.