Massa d’Albe. Chiude il Rifugio Casale da Monte, punto di riferimento per escursionisti, appassionati di montagna, ciclisti. Per tutti gli amanti del Monte Velino e di tutte le montagne che gravitano nell’Appennino Centrale. A quanto pare è scaduta la concessione e quindi il gestore, Fabrizio Franceschini, si sta preparando per riconsegnare le chiavi all’amministrazione comunale a guida del sindaco Nicola Blasetti.
Il campo sportivo, punto di aggregazione sociale del piccolissimo paese di montagna, ha già chiuso qualche giorno fa, come annunciato da alcuni consiglieri comunali di minoranza e ora, sempre da quanto riferito dall’opposizione, problemi seri ci sono anche al borgo di Alba Fucens, prossimo alla riconsegna.
“Ci auguriamo che il Comune porti a compimento nel più breve tempo possibile le procedure amministrative necessarie per la riapertura del rifugio. Buona montagna a tutti”.
“Il sindaco Nicola Blasetti ha chiuso nei giorni scorsi il campo sportivo e il rifugio alpino Casal da Monte a Forme, e di questo passo chiuderà anche il Borgo medievale di Alba Fucens: lo invitiamo a restituire definitivamente le chiavi della comunità ai cittadini per dare loro la possibilità di tornare alle elezioni e scegliere un altro sindaco al suo posto”,
scrivono i consiglieri di minoranza del Comune di Massa d’Albe, Giovanni Mancini, Giovanni Ceglie e Antonio Mastrangelo.
“Nei giorni scorsi”, vanno avanti, “il sindaco ha chiuso il campo sportivo perché, nonostante i nostri solleciti, non si è mai attivato per renderlo funzionante e praticabile: un danno per la comunità che ora deve mettere una pietra tombale su uno dei pochissimi spazi per fare sport e ricreazione”.
“Anche il rifugio montano Casal da Monte a Forme, è stato vittima dell’inerzia del sindaco Blasetti. Infatti il primo cittadino, che è tale purtroppo solo sul piano nominale, ha omesso di rinnovare per tempo il bando per la gestione della struttura che nel frattempo è scaduto. Ora occorrerà riformulare il bando e ciò richiederà dei mesi. Morale: fino alla prossima primavera il rifugio, frequentato da centinaia di persone e che dà sostentamento alle famiglie che lo gestiscono, resterà chiuso. Un fatto inammissibile per un’amministrazione che dimentica persino di seguire la programmazione più ovvia e banale del territorio”.
“In aggiunta a questo quadro”, concludono, “rischia di finire male anche il borgo medievale di Alba, gravato da una serie di vecchi contenziosi, su cui l’attuale amministrazione ha ‘esibito’, si fa per dire, il suo pezzo forte, l’inerzia e l’indifferenza per la cosa pubblica senza mai mettere mano alla questione”.