Avezzano. “Il Comando della Polizia Locale di Avezzano ritiene necessario intervenire in merito al recente articolo e al video pubblicato, che hanno generato confusione e malintesi sul comportamento dei nostri agenti i quali hanno visto mettere in serio pericolo la loro vita durante il grave fatto di cronaca occorso nei giorni scorsi in pieno centro cittadino, in mezzo a strade fitte di negozi aperti e trafficatissime di passanti, nonché a due passi da luoghi strategici quali luoghi di culto, scuole, uffici, studi professionali, ambulatori, banche, caserme. Il video, stranamente divulgato nonostante il segreto istruttorio, che a prima vista appare ridotto alla moviola per rappresentare solo una parte dei fatti, speriamo non per ridicolizzare ad arte gli agenti, mostra infatti in modo parziale un momento critico in cui tre rapinatori, di cui almeno uno armato e pericoloso, erano improvvisamente intercettati da una pattuglia della Polizia Locale dopo una rapina in una gioielleria. In questi termini è del tutto comprensibile che la sequenza di eventi possa sembrare, a prima vista, un segno di inerzia o di incapacità operativa da parte degli agenti, tuttavia, è fondamentale chiarire alcuni aspetti che con quel video non appaiono evidenziati. Tutto è avvenuto nell’arco di pochissimi secondi, lasciando tempi e margini di ragionamento assai ridotti per qualsiasi decisione cruciale da prendere, ove la posta in gioco è prima di tutto la vita delle persone”. Così, in una nota, Luca Montanari, comandante della Polizia Locale di Avezzano.
“Le immagini, purtroppo, non hanno catturato il momento decisivo in cui il bandito minacciava gli agenti con la pistola puntata loro addosso, poiché le riprese pubblicate restano coperte dalla tenda di un negozio e anche fuori campo. Questa mancanza visiva”, ha proseguito Montanari, “ha portato a interpretazioni errate e, purtroppo, anche a ingiustificati e ingenerosi attacchi nei confronti degli agenti di Polizia Locale. Allo stato degli atti si evince, infatti, come all’arrivo degli agenti di Polizia Locale un rapinatore venga da loro visto correre con la refurtiva verso l’auto dei complici distante qualche decine di metri, nel tentativo di salirvi a bordo e fuggire. Sennonché, nel contempo, l’uomo si è trovato a venire pian piano affiancato dall’auto della Polizia Locale e, come anche mostra il video, si vede aprire la portiera poiché era nelle intenzioni dell’agente alla guida porre in essere una manovra di bloccaggio del malvivente. Contestualmente, però, il complice a bordo dell’auto scendeva con la pistola in pugno e la puntava contro gli agenti, riuscendo nell’intento di vanificare la loro azione (tant’è che nel video si vede la portiera richiudersi) stante la situazione di grave e imminente pericolo nonché di minorata difesa portata a compimento, in cui i nostri uomini si sono trovati costretti dentro l’abitacolo e con pochissime possibilità di movimento”.
“Gli stessi agenti, pur riuscendo a mettere mano alle loro armi d’ordinanza per tentare di assicurarsi un’azione di legittima difesa, nella responsabile consapevolezza di evitare qualunque azione di forza, decidevano di rimanere fermi, stante anche il fatto che una non improbabile reazione dei banditi sotto pressione in quel teatro operativo avrebbe potuto seriamente compromettere la sicurezza dei numerosi cittadini innocenti presenti (pure uno sparo agli pneumatici avrebbe potuto rimbalzare contro qualche metallo o sull’asfalto, generando un proiettile vagante letale per qualcuno). Quando la minaccia veniva a cessare”, ha aggiunto Montanari, “poiché il bandito con la pistola risaliva in auto, i nostri agenti non hanno esitato a inseguire i fuggitivi per le strade affollate del centro pur sapendoli armati e verosimilmente pronti a tutto, mantenendo il costante contatto radio con la centrale operativa affinché anche le altre Forze dell’ordine potessero essere aggiornate in tempo reale sugli spostamenti e intervenire di conseguenza. Desidero sottolineare che anche il Corpo della Polizia Locale di Avezzano è, come per legge, solo ‘ausiliario di pubblica sicurezza’, giacché le prerogative in tale materia sono e restano competenza esclusiva e prioritaria dello Stato e delle sue Forze dell’ordine, ma nonostante ciò esso annovera comunque professionisti formati e impegnati nel garantire la tranquillità della nostra comunità, con una presenza costante e garantita sul territorio, proprio come in questo caso”.
“E come nei fatti appena narrati, le decisioni prese sul campo in frazioni di secondo sono frutto di valutazioni critiche di altissima responsabilità, sempre orientate ad azzerare o comunque a minimizzare il rischio in primis per tutti i cittadini. Voglio infine informare che il nostro Comando procederà contro tutti coloro che si sono resi responsabili di offese e diffamazioni sui social nei confronti degli agenti”, ha concluso il comandante, “in quanto la critica correttamente espressa è sempre ben accetta anche per crescere e migliorarsi, ma gli insulti gratuiti no, non possono essere tollerati, specie quando la posta in gioco è stata la vita che, ovviamente, pur con il massimo rispetto, vicinanza, solidarietà alle persone offese dal reato, viene prima dei gioielli rubati. Ringrazio pertanto la comunità per la sua comprensione e per il supporto che ci offre nel nostro difficile lavoro quotidiano”.