Avezzano. La politica deve tornare al centro del dibattito pubblico. Questo è quello che serve secondo Alfredo Chiantini, coordinatore cittadino del Pdl, per rilanciare la politica in città. Il neo coordinatore, con una lettera inviata ad Angelino Alfano, Segretario nazionale Pdl, a Filippo Piccone, coordinatore regionale Pdl e Massimo Verrecchia, coordinatore Provinciale Pdl, chiedendo un dibattito pubblico aperto a tutti i sostenitori.”Scrivo queste poche righe con l’intenzione di sollecitare un dibattito pubblico, aperto a tutti, anche ai nostri sostenitori più lontani e a coloro che da tempo non condividono più le nostre idee”, ha scritto Chiantini nella sua lettera, “lo faccio per il bene di un movimento politico, per le donne e gli uomini che hanno seriamente cercato – in tutti questi anni – di dare un senso al Pdl e che, sempre più spesso, si trovano disorientati nel percorso, ormai confuso, del partito. Da due settimane sono stato nominato, ma presto spero di essere anche eletto, coordinatore cittadino del Comune di Avezzano. Un ruolo che ho accettato con l’intenzione di costruire un percorso di senso per la mia città, pensando di lavorare – attraverso le idee della mia parte – con le persone di buona volontà che vogliono impegnarsi a migliorare, anche attraverso il Popolo della Libertà, il nostro territorio. Del resto questo fa, o dovrebbe fare un partito politico. Devo però constatare una grande difficoltà nel tirare le fila di un gruppo che soffre gli umori nazionali di un partito diviso da mille anime e tante idee, diverse buone e molte inutili e pretestuose. Da esponente periferico del PDL, periferico solo rispetto alla politica romana, trovo quotidianamente enormi difficoltà nel ricevere consenso (se non da pochi fedelissimi), aggregazione, entusiasmo e voglia di fare politica sui contenuti. Mi si chiede di ricostituire un comitato cittadino con un gruppo di persone volenterose, ma la gente, quella che incontro tutti i giorni, vuole risposte a domande concrete e serie. Le persone si giocano, si appassionano e sono disposte a spendere il proprio tempo gratuitamente quando ci sono obiettivi e motivazioni da perseguire: quale sono le nostre? Come pensiamo di costruire un consenso, un partito con un’anima, se poi non si e’ chiari con le scelte da compiere o se continuamente si susseguono voci sulla volontà di cambiare nome al partito, di candidare questo piuttosto che quell’altro, di affermare un giorno un’idea e il giorno dopo il suo contrario? Da parte mia, pur se e’ una parte numericamente piccola, c’e’ l’intenzione di percorrere strade di senso, nuove, liberali ma non liberiste, aperte alla città e alla sua gente, attraverso percorsi di serietà, trasparenza e chiarezza. Non siamo e non vogliamo essere burattini inanimati in attesa che arrivi il Grande Burattinaio a tirare i fili. Basta lustrini, slogan inutili, partiti di plastica, rifacimenti di look, cambi di nomi e specchietti per le allodole.
Torniamo, per favore, alla serietà dei problemi quotidiani e delle ricette per la loro soluzione. In attesa, dunque, di buone nuove e prima della liquefazione totale, attendo concretamente risposte”.