Capistrello. Importante iniziativa culturale legata all’ottantesimo anniversario della strage dei 33 Martiri di Capistrello, persone innocenti, barbaramente trucidate nel 1944 dai soldati della Wermacht in ritirata. Una vicenda dolorosa che ha segnato la storia dell’intera Marsica. Una storia del tutto simile a quelle che oggi la cronaca sbatte in prima pagina, come se il passato non avesse insegnato nulla.
L’iniziativa si divide in due momenti: Il primo, in programma il 16 giugno, prevede la presentazione del libro “4 Giugno 1944 – Le voci spezzate dei Martiri di Capistrello” di Alfio Di Battista per Radici Edizioni. La presentazione, in programma alle 18 nella piazzetta adiacente il monumento dei caduti sul Lavoro, prevede i saluti istituzionali del Sindaco, Maurizio Murzilli e a seguire, un dialogo a più voci fra l’autore il giornalista Primo Di Nicola, il Presidente dell’ANPI Marsica, Giovanni D’Amico e l’editore, Gianluca Salustri. Ospiti speciali nella circostanza saranno, Claudio Rosini e Angelo Fracassi, parenti delle vittime della guerra e autori, rispettivamente, della prefazione e della postfazione del libro. Il secondo evento avrà luogo invece sabato 22 giugno, alle 21, e sarà il momento clou dell’iniziativa, con la trasposizione teatrale del testo presentato il 16. La piece sarà portata in scena dalla Compagnia teatrale di Avezzano, Proteo, su iniziativa dell’Associazione Amici dell’Emissario – Capistrello che ha curato la produzione dello spettacolo. Una sessantina di persone sono coinvolte, a vario titolo, nella realizzazione della rappresentazione teatrale: attori, comparse, musicisti, scenografi, assistenti di scena, fotografi, tecnici audio e delle luci, videomaker e costumiste. Insomma, un grande sforzo organizzativo da parte dell’associazione Amici dell’Emissario, e artistico, da parte dell’Associazione Proteo. Un evento al quale parteciperà, in via straordinaria, anche il cantante Danilo Sacco.
Uno sforzo necessario per riflettere sui tempi che viviamo oggi e sul pericolo che i conflitti in corso in Ucraina, in Medio Oriente e in molti altri posti mediaticamente meno conosciuti, possano sfuggire di mano alle diplomazie, gettando di nuovo il mondo dentro una spirale bellica di proporzioni inenarrabili. Basta guardare i telegiornali per rendersi conto che c’è ancora estremo bisogno di raccontare queste storie. Sia nel libro, che in una delle scene rappresentate nello spettacolo, si parlerà del senso della guerra, o meglio del suo non senso. Mobilitare l’opinione pubblica contro la guerra, senza se e senza ma, è forse il compito più importante a cui è chiamata questa generazione. Una forma di gratitudine verso coloro che hanno versato il loro sangue per garantirci la pace. Per questo è necessario mantenere vivo il ricordo dei nostri Martiri.