Capistrello. Il circolo del Partito democratico di Capistrello interviene sulle polemiche innescate nei giorni scorsi in riferimento al dissesto finanziario in cui si trova il Comune. “In riferimento a improvvisate, denigratorie e pertanto non condivisibili illazioni sull’operato della Commissione straordinaria di liquidazione”, hanno spiegato dal direttivo del Pd, “iniziate dalla minoranza consiliare e ora fatte proprie persino da Rifondazione comunista – il circolo del PD di Capistrello, unanime, esprime il più convinto apprezzamento per la difficile opera di accertamento dei debiti condotta dalla predetta Commissione, nominata con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta adottata dal Ministro dell’interno e istruita dalla competente Prefettura dell’Aquila nel 2009. Solo chi conosce il degrado amministrativo per troppi anni alimentato negli uffici comunali – come certificato dal Commissario prefettizio negli atti premessi alla delibera del dissesto finanziario – sa bene che, ora più che mai, l’attività della Commissione straordinaria, come dell’Amministrazione comunale di Capistrello, non può che attenersi rigidamente alle vigenti disposizioni di legge. Le gravi difficoltà incontrate nell’attività di accertamento – come noto – derivano in gran parte dalla persistente, scarsa collaborazione di alcuni dipendenti comunali, pochi ma essenziali anche ai fini del risanamento. Di tale situazione risultano debitamente informate le competenti Procure della Repubblica e della Corte dei conti. Buttarla in “basso politichese”, con questioni che sono invece estremamente complesse e problematiche, non solo squalifica la politica ma, soprattutto, non risolve neanche uno dei gravi problemi che pesano da anni sui cittadini di Capistrello. Per un quinquennio, tra l’altro, il livello massimo della tassazione a loro carico resterà invariato – per legge – nonostante l’Amministrazione comunale nei due anni appena trascorsi abbia realizzato cospicui risparmi, destinati al pagamento dei debiti, e proprio per questo motivo abbia richiesto ripetutamente al Governo la riduzione delle imposte e dei tributi.
Attaccare personalmente, inoltre, un componente della predetta Commissione – senza che al medesimo venga contestato alcun atto illecito specificamente individuato – supera i limiti del buon gusto e della corretta informazione, lede i diritti personali costituzionalmente garantiti, prospetta giudizi sull’operato dell’organo collegiale assolutamente non corrispondenti a quanto dal medesimo effettivamente realizzato. Al riguardo non sarà inutile ricordare che i compensi professionali attribuiti ai componenti della Commissione – ai quali inopinatamente si allude – sono corrispondenti alle tariffe minime stabilite dall’apposito decreto ministeriale del 1995. Va in ogni caso sottolineato che l’Amministrazione deve poter continuare, con la serietà che la distingue, il lavoro di risanamento del Comune nell’esclusivo interesse dei cittadini. A tal fine vanno confermati gli attuali indirizzi di lealtà e collaborazione istituzionale tra i diversi organi dello Stato e, nel contempo, evitati eccessi di protagonismo personale – del tutto fuori luogo e irresponsabili, da qualunque parte essi provengano – che rischiano di vanificare i sacrifici di una intera popolazione, chiamata a pagare un debito immensamente superiore alle proprie responsabilità”.