Avezzano. La crisi dell’automotive si abbatte sulla Fiamm – Siapra e 65 lavoratori interinali restano a casa. C’è preoccupazione nell’azienda del nucleo industriale di Avezzano dove si producono batterie per auto e industriali. Il confronto tra i vertici del sito e le organizzazioni sindacali hanno fatto emergere una situazione allarmante per il calo dei volumi produttivi tanto da spingere Fim – Cisl, Fiom – Cgil, Uilm – Uil e le rsu di stabilimento a proclamare lo sciopero.
LA CRISI. Il settore dell’automotive è in difficoltà da tempo. Subito dopo il covid si è abbattuto sull’automotive una vera e propria mannaia che sta mettendo in difficoltà diverse aziende. Tra queste c’è anche la Fiamm – Siapra, azienda storica di Avezzano con oltre 450 dipendenti, che negli ultimi anni ha portato a termine numerosi investimento sullo stabilimento. Una strada che, almeno per ora, sembra tutta in salita tanto che i vertici della fabbrica hanno avviato un dialogo con le organizzazioni sociali spiegando le difficoltà riscontrate. STOP INTERINALI. Sono 65 i lavoratori in somministrazione, compresi i dipendenti in staff leasing (cioè che hanno un’assunzione a tempo indeterminato da parte di un’agenzia per il lavoro) a essere stati messi alla porta dall’inizio dell’anno. Un numero consistente che purtroppo potrà scendere di poco nei prossimi mesi. La Fiamm – Siapra, infatti, ha ipotizzato di poterne richiamare al lavoro non più di 10 – 15, lasciandone di fatto a casa circa 50 fino a quando ci saranno gli effetti della crisi dell’automotive.
SCIOPERO. Lunedì si è tenuto un momento di discussione tra le parti al termine del quale i rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno espresso forte preoccupazione. “Dal confronto è emerso un problema importante di calo produttivo che, ha determinato il fermo di circa 65 lavoratori in somministrazione (compresi i lavoratori in staff leasing) nei primi 5 mesi dell’anno in corso, anche a causa della crisi dell’automotive”, hanno spiegato i rappresentanti di Fim – Cisl, Fiom – Cgil, Uilm – Uil e le rsu di stabilimento, “di questi lavoratori, probabilmente, entro la fine dell’anno 2024, verranno richiamate a lavoro 10-15 unità: nonostante una prima trance di 10 milioni di euro di investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza sia stata già cantierata”. Le parti sociali, inoltre, hanno lamentato “un cambio di passo in negativo nelle relazioni industriali. Tutto ciò premesso, ritenendo assolutamente insufficiente l’informazione ricevuta da parte della direzione aziendale e, per ribadire con forza, il ruolo centrale dello stabilimento di Avezzano nella galassia Fiamm, la delegazione sindacale, oltre a chiedere, un nuovo incontro ha deciso di proclamare quattro ore di sciopero, le ultime di ogni turno, per lunedì”.
APPELLO ALLE ISTITUZIONI. Le organizzazioni sindacali hanno inoltre rivolto un appello alle istituzioni – locali e regionali – affinchè si accendano i riflettori su questa azienda. “Dal momento che riteniamo particolarmente delicato il momento industriale che sta attraversando la seconda azienda più grande della provincia dell’Aquila”, hanno concluso, “chiederemo un incontro al sindaco della città di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, e alla giunta regionale”.