Tagliacozzo. L’inizio di una giornata, la promessa di emozioni, l’attesa della vita è questo che l’alba invoca. Un momento di passaggio che attraverso colori, suoni, profumi è catturato dalla memoria. Istanti infiniti e incantati di pura energia, la vera essenza dell’esistenza fuggevole, quella gioia di cui racconta il poeta inglese William Blake nei versi di “Eternity”: “He who binds to himself a joy/Does the winged life destroy/He who kisses the joy as it flies/Lives in eternity’s sunrise”.
Domenica 13 agosto alle ore 6 il direttore artistico della XXXIX edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate, farà vivere al suo pubblico l’incanto dell’alba sulle note delle più belle melodie di Nino Rota, intonate dall’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Giovanni Pompeo nell’incantevole cornice del Santuario della Madonna d’Oriente, in Tagliacozzo “Una giornata questa – ha dichiarato il direttore artistico Jacopo Sipari di Pescasseroli che ha firmato il cartellone, realizzato col patrocinio del M.I.C, della Regione Abruzzo, della Città di Tagliacozzo, grazie al forte impegno del Sindaco Vincenzo Giovagnorio e del suo Assessore alla cultura Chiara Nanni, della Banca del Fucino e della Fondazione Carispaq – ricca di eventi con il concerto all’alba che è, sin dalla sua istituzione, un evento sinestetico, con il pubblico che vedrà cambiere “fondale” seguendo la musica, fino ad accendersi dei colori dell’alba, svelando l’incontro tra il cielo e i monti con il verde a far da divina quinta, sulle note di Nino Rota, universalmente legato alla ricchissima produzione di musica da film, che lo ha reso uno dei più popolari ed amati compositori italiani del nostro secolo.
Oltre centoquaranta le pellicole delle quali Rota ha firmato la colonna sonora. Meno conosciuta, invece la produzione non filmica del compositore milanese, peraltro assai vasta ed estremamente variegata dal punto di vista dei generi, dal balletto alla musica sacra, dall’opera teatrale, alla letteratura cameristica, dai pezzi facili per l’infanzia alla produzione di musica sinfonica o per strumento solista e orchestra. La serata sarà dedicata alla musica d’autore con Raphael Gualazzi che ripercorrerà la sua carriera, tra brani del suo repertorio e reinterpretazioni di chicche e standard del blues/soul internazionale, oltre a qualche sorpresa, con Gianluca Nanni alla batteria e Anders Ulrich al contrabbasso, per portare alle estreme conseguenze il suono, la scrittura e la composizione, recuperando le sonorità più care a Raphael”.
All’alba il caffè ce lo offrirà la sinfonica abruzzese donandoci un portrait de’ “L’Amico magico” come lo definì Mario Monicelli in un documentario, un’amicizia infinita che apprezzeremo nella colonna sonora del film “Un eroe dei nostri tempi”. Nel corso della sua lunga carriera, collaborò con numerosi registi di fama internazionale come Luchino Visconti, King Vidor, Eduardo De Filippo, René Clément, Franco Zeffirelli e in particolare Federico Fellini, per il quale compose le colonne sonore di quasi tutti i film tra i quali “La strada”, “8½”, “La dolce vita”, “I vitelloni” e “Amarcord”.
Se la sua produzione pianistica, cameristica, sinfonica si fece apprezzare per il delicato fluire musicale, talvolta ingiustamente scambiato per semplicismo, lontano da ogni vezzo avanguardistico, ma nemmeno inconsapevole della lezione novecentesca di Igor Stravinskij, Erik Satie e Kurt Weill, Nino Rota trasferì queste stesse ragioni estetiche nel cinema con una prolificità sorprendente e risultati mai corrivi, bensì, al contrario, sospesi in un’aerea grazia, che divenne l’ inconfondibile cifra rotiana. Senza dimenticare il grande rapporto Fellini-Rota, l’orchestra ci farà ascoltare i temi delle colonne sonore de’ Il Gattopardo, Romeo e Giulietta e la trilogia de Il Padrino. Il Gattopardo, meraviglia cinematografica da ogni punto di vista, con la regia di Luchino Visconti è datato 1963. Il regista per questa pellicola chiese una sinfonia originale che contenesse i temi principali del film. Alla fine, scelta cadde su vecchie composizioni del musicista, che raccontando diversi momenti della storia ne rimarcavano l’atmosfera e lo spessore delle immagini.
E chi può dimenticare la scena del valzer? Per la pellicola shakespeariana di Zeffirelli, invece, che chiuderà l’omaggio al compositore, Rota seppe ripercorrere con una preziosità delicatissima la stroficità modale delle canzoni a ballo rinascimentali, ritrovando quel senso della festa teatrale che aveva già espresso nel teatro lirico con un capolavoro di sottigliezza lieve e ironica come “Il cappello di paglia di Firenze”. Quella de’ Il Padrino (primo film 1972, di Francis Ford Coppola), è una colonna sonora diventata ormai un capolavoro assoluto della storia del cinema. Tra le più famose, è ancora oggi oggetto di interpretazioni in tutti i generi musicali. Il brano I Have But One Heart cantata da Al Martino è nell’intimo sentire di tutti noi.
Nel corso della Fantasia sui temi di “Giamburrasca”, la tromba stentata e mai stentorea de’ “La strada”, “Rocco e i suoi fratelli”, “Amarcord”, “La dolce vita”, il girotondo di “Otto e mezzo”, così come ne’ “I Clowns” sempre di Fellini, toccheremo con mano che la musica è pura espressione dell’estetica per Nino Rota, ancorata ad una concezione immediata, ingenua e spontanea, che può senz’altro prescindere da proposizioni teoriche e da forzate concettualizzazioni, fedele al primato della melodia e basato su di una tonalità del tutto priva di complicazioni armoniche e su ritmi e forme simmetriche e immediatamente percepibili, che condurrà l’uditorio in un libero giuoco di associazioni, spaziante tra i diversi generi musicali, dalla canzone, al musical, all’aria, al puro sinfonismo.
Alle 18 continua la rassegna letteraria nella Corte d’arme del palazzo Ducale con la presentazione del volume “Salvami Te” di Katia Agata Spera, in libreria per le edizioni Il Viandante, alla presenza dell’autrice. Nella profondità del mare, al confine tra reale e surreale si plasmano le sorti di Lalla e Davide. Un romanzo emotivo e coinvolgente che aiuterà il lettore ad accettare che bisogna vivere il “qui e ora”: non si può scegliere come nascere. Concerto finale affidato al Piano trio di Raphael Gualazzi per la sezione Musica d’Autore, alle ore 21,15 nel Chiostro del Convento di San Francesco.
La platea sarà immersa in sonorità vintage e suoni contemporanei, un bel groviglio di idee musicali, con arrangiamenti, ricchissimi e stratificati, uno dei tanti punti di forza delle suo segno compositivo, unitamente alla sua cultura musicale, in cui incontreremo di tutto, dal soul al blues, dall’ R&B alla dance anni ’70 e ’80, dal rockabilly alla bossa nova, che attiverà il suo e il nostro “gioco” di echi e citazioni. Raphael prenderà tutti questi generi, li legherà tra loro in un bel fascio, porgendolo all’uditorio: un fascio variopinto e colorato, dove però nessun colore prevarrà prepotentemente sugli altri, regalando anche l’ascolto in anteprima del singolo di un nuovo lavoro, un lento dal sapore onirico, dal titolo “Vivido il tramonto”.