Scurcola Marsicana. Dall’attore Maurizio Mattioli a Gaia De Laurentis (volto protagonista in ‘Sei forte, maestro’ e ‘Un medico in famiglia’), dall’attore Sebastiano Somma (il famoso avvocato Rocco Tasca in Un caso di coscienza), alla giornalista televisiva Rosanna Cancellieri (conduttrice, ad esempio, del famoso format ‘Vite da copertina’) e poi ancora: Enzo Decaro, Pino Quartullo, Nadia Rinaldi, Cinzia Leone, lo storico medievalista Federico Canaccini e il direttore ‘People & Culture’ della Luiss Guido Carli, autore di libri nonché gastronomo Francesco Maria Spanò: queste sono state le eccellenze nazionali che sono salite sul palco di Piazza Risorgimento, a Scurcola Marsicana, per festeggiare la XVII edizione del Premio Internazionale dedicato a Carlo I D’Angiò. Volti noti del mondo della TV, del Cinema, del Teatro e della Cultura che hanno, in qualche modo, avuto e nutrito un legame – anche profondo – con la terra d’Abruzzo, portandola nel proprio cuore e nella propria mente.
“Il Premio d’Angiò – commenta il presidente del Centro Studi culturali omonimo, l’architetto Lorenzo Fallocco che, anche per questa edizione, assieme al suo staff e a tutta la macchina organizzativa, ha proposto grandi riconferme e splendide novità – sta crescendo di anno in anno. Devo ringraziare con stima e con affetto due pilastri che hanno permesso il cammino di questo riconoscimento, suppurando l’azione incisiva del Premio e la vita del Centro Studi, ovvero la Fondazione Carispaq rappresentata nel nostro territorio dal dottor Pierluigi Panunzi e la Banca di Credito Cooperativo di Roma. L’anima di Scurcola Marsicana è legata a filo doppio con il destino del Premio D’Angiò”. Le due serate della XVII edizione, del 6 e 7 luglio, sono state condotte con pregiata maestria dal presentatore Luca Di Nicola, con la regia di Fabio Mammarella.
“Il teatro e l’arte sono e rappresentano ancora oggi momenti di comunione”, ha detto l’attrice Gaia De Laurentis nel corso del suo intervento sul Palco di Scurcola Marsicana. Premiata anche Nadia Rinaldi (che ha lavorato durante la sua carriera anche con Christian De Sica e con Gigi Proietti). L’attrice, legatissima all’Abruzzo che l’ha “accolta per sette anni”, ha raccontato di aver trascorso parte della sua adolescenza proprio nella Marsica (precisamente a Magliano de’ Marsi, grazie alle sue amicizie di una volta). Per Sebastiano Somma, invece, il Premio gli ha spalancato le porte della scoperta del territorio marsicano. “Ho avuto modo – ha precisato – in questi giorni, di appezzare i contorni di luoghi meravigliosi e, a tratti, incontaminati e genuini. Sono felice di essere entrato a far parte di un mondo così interessante, apprendendo e saggiando cosa c’è dietro”. Per l’attore Enzo Decaro, conoscitore delle vicende legate all’evento della Battaglia, di origini napoletane, “questo è e diventa un percorso storico da seguire, per una riscoperta che abbia un’eco sempre maggiore e che sia sempre riconnessa alla conoscenza delle nostre radici storiche, abbinamento che, magistralmente, il Premio D’Angiò realizza in ogni edizione”.
Il riconoscimento consegnato ai premiati, in verità, è una vera e propria opera d’arte, fusa nel bronzo dal maestro Ambrosetti: consiste in una scultura che riproduce il disco-corazza del popolo dei Marsi, con il rilievo del Re Carlo D’Angiò a cavallo e il simbolo abbaziale dell’Abbazia Cistercense francese di Santa Maria della Vittoria. Testimonia, nella sua essenza, il valore storico del territorio dei Marsi, che divenne scenario, nel 1268, del noto scontro tra Svevi ed Angioini. “Passione, volontà e visione. – ha rimarcato sul palco il sindaco di Scurcola Marsicana, Nicola De Simone – Da 17 anni a questa parte, il Centro studi culturali d’Angiò, con il suo prestigio Premio itinerante, è riuscito a diffondere in tutta Italia il nome di Scurcola Marsicana e della Marsica”. La presidenza del Consiglio regionale dell’Abruzzo – altro grande partner della doppia serata del Premio Internazionale – con la presenza del delegato, il consigliere regionale Simone Angelosante, ha dato lustro, quest’anno, alle eccellenze imprenditoriali delle aree interne della Regione. Sono state premiate le aziende: Madama Oliva di Carsoli (impresa nata nel 1989 e oggi leader nazionale nella lavorazione delle olive da tavola fresche), l’impresa ‘Lago D’Oro’ di San Benedetto dei Marsi (la più grande azienda agricola d’Europa che si occupa della produzione, della lavorazione e della commercializzazione dei finocchi), Venditti Food di Luco dei Marsi (produttore della porchetta campione d’Italia e, per il New York Times, “uno dei cinque piatti tipici da assaggiare almeno una volta nella vita”), Tekneko di Avezzano (impresa che opera nel settore dell’igiene urbana dal 1985 con 770 dipendenti, 28 Comuni serviti lungo tutto lo Stivale e una flotta di 670 mezzi) e, infine, il gruppo Silver Service di Avezzano (azienda specializzata nella produzione di allestimenti e service per veicoli industriali che ha da poco avviato un patto industriale con la repubblica democratica del Congo per lo sviluppo internazionale del settore dell’autotrasporto). Durante la prima serata del Premio D’Angiò, invece, l’assessore regionale alle Aree Interne e al Bilancio Mario Quaglieri ha premiato la Banda dell’Aeronautica Militare, per i suoi meravigliosi 100 anni di attività culturale, artistica e musicale in giro per il mondo.
Riconoscimenti anche per il presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, Stefano Pallotta, per Mario Antonelli (marsicano e presidente nazionale della Federazione Italiana Tabaccai), Fra’ Emiliano Antenucci e Don Nunzio D’Orazio, per il sociale e per il recupero del patrimonio artistico-religioso. . “La nostra Marsica – conclude l’architetto Lorenzo Fallocco, presidente del Centro Studi – è una terra ricca di storia che molto spesso, però e purtroppo, non si conosce fino in fondo. Premi internazionali come questo aiutano anche a tenere fermo e saldo il legame tra passato e futuro e tra talenti, ambizioni e opportunità. Il nostro territorio merita di essere apprezzato e riscoperto a 360 gradi. Il buon influsso della luce medievale sulla Marsica non finisce qui”.