Avezzano. L’agente di polizia penitenziaria sulmonese Riccardo D’Aurelio è morto ieri all’età di 64 anni all’ospedale di Avezzano, dove era ricoverato per sottoporsi a un intervento chirurgico.
Dopo l’operazione le condizioni del 64enne sono peggiorate fino ad arrivare alla morte.
L’uomo sarebbe stato trovato senza vita dai suoi parenti durante l’orario di visita. La Procura di Avezzano ha aperto un’inchiesta. L’ipotesi di reato è omicidio colposo.
Nelle prossime ore si procederà, come atto dovuto, ad acquisire le cartelle cliniche del 64enne per ricostruire l’intera filiera della degenza al fine di accertare eventuali profili di responsabilità o imperizia da parte dei sanitari.
D’Aurelio si era sottoposto nei giorni scorsi ad un intervento di chirurgia bariatrica. Il quadro clinico si era man mano aggravato fino al ricovero in Rianimazione. Dalla terapia intensiva era stato estubato per proseguire il monitoraggio sanitario in Cardiologia dove sarebbe stato trovato senza vita.
L’inchiesta è volta a far luce su tutte le circostanze, anche in ordine all’attività e alla vigilanza dei sanitari.
Il magistrato, nelle prossime ore, deciderà se effettuare l’autopsia.
La notizia della morte di D’Aurelio ha sconvolto quanti lo conoscevano. Riccardo D’Aurelio era noto per il suo impegno nella Giostra Cavalleresca sulmonese.
Era molto conosciuto in città dove lavorava in carcere, aveva una scuderia di cavalli, che erano la sua passione e suonava in una band.
La notizia ha sconvolto Sulmona e l’intera vallata. Tanti i messaggi di cordoglio tra cui anche quello di Maurizio Antonini, Commissario reggente della Giostra Cavalleresca, “Ciao Riccardo, riposa in pace”, scrive sul suo profilo Facebook.