Avezzano. Sono stati rinviati a giudizio i tre agenti della polizia stradale di Avezzano, due dei quali ora in pensione, finiti sotto inchiesta per un presunto scambio di favori con le aziende di trasporto del territorio. L’accusa è corruzione continuata in concorso in un caso, e di omessa denuncia in altri due casi.
Dovranno comparire davanti al tribunale di Avezzano il 25 maggio prossimo e la stessa sorte toccherà anche a sei imprenditori marsicani che avrebbero beneficiato, secondo l’accusa emersa dalle indagini della polstrada dell’Aquila, di una certa libertà di manovra sul territorio grazie alla collaborazione degli agenti coinvolti.
Lo ha stabilito il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Avezzano, Daria Lombardi, nel corso dell’udienza, che si è tenuta ieri mattina alla presenza del pubblico ministero Luigi Sgambati.
Le accuse della procura di Avezzano sono state mosse nei confronti degli agenti di polizia Giuseppe Esposito, ex comandante della stradale di Avezzano, Sandro Franchi, ex ispettore superiore, e Vincenzo Onofri, agente della Stradale in servizio. Accusati a loro volta anche gli imprenditori Claudio Garofalo, Walter Garofalo, Marcello Garofalo, tutti di Trasacco, Angelo Lodini, Enzo Finocchi, entrambi di Avezzano, e Mariano Perinetti, di Trasacco.
L’inchiesta riguarda una serie di presunti favori reciprochi tra forze dell’ordine e i titolari delle aziende. Secondo l’accusa, Esposito sarebbe responsabile di corruzione continuata in concorso per aver ricevuto “utilità e in particolare rifornimenti gratuiti di carburante per uso personale” dai Garofalo per omettere “controlli su strada e verifiche con eventuali contestazioni di violazioni amministrative” durante l’attività di trasporto merci. Questi fatti sarebbero avvenuti da novembre 2017 fino a tutto il 2018. Ciò si sarebbe verificato anche con la ditta Lodini. Dalla ditta Finocchi, inoltre, avrebbe ricevuto aperitivi, caffè e sigarette, oltre a carburante per la sua auto.
Sarebbero stati accertati dagli investigatori anche presunti rifornimenti di carburante in altre stazioni di servizio di Avezzano. L’ex ispettore superiore Sandro Franchi è accusato invece di omessa denuncia di reato e falsità ideologica perché, pur sapendo che i Garofalo avevano “alterato il funzionamento dei cronotachigrafi sui loro mezzi mediante l’utilizzo di magneti, inibendo la regolare registrazione dei tempi di guida e di riposo, non lo avrebbe comunicato all’autorità giudiziaria”. Onofri è accusato di non aver denunciato dei reati. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonio Milo, Mario Flammini, Roberto Verdecchia, Stefania De Simone, Pietrantonio Palladini e Crescenzo Presutti.