Avezzano. Il Governo è pronto a calare la mannaia sui tribunali minori che condannerà a morte lenta il palazzo di giustizia di Avezzano: quattro anni. Il contestato iter avviato nei mesi scorsi con la legge delega, ora si avvia verso la trasformazione in decreto attuativo dei tagli. Percorso messo sul tavolo dei rappresentanti dei partiti in commissione giustizia. Il sindaco, Giovanni Di Pangrazio, lancia l’allarme e avvia la mobilitazione per evitare “l’ennesima mazzata al territorio. Il governo cambi rotta sul tribunale di Avezzano, il secondo in Abruzzo per carichi di lavoro segno evidente del pericolo criminalità”, afferma, “la cancellazione del presidio di legalità, porterebbe al collasso il sistema giustizia nella Provincia in un momento di grande rischio di infiltrazioni criminali: il tribunale dell’Aquila non è nelle condizioni di reggere l’enorme mole di lavoro che arriverebbe con la chiusura di ben due tribunali: Avezzano e Sulmona”. Il sindaco, dopo i contatti con parlamentari abruzzesi, ha invitato il presidente del consiglio comunale, Domenico Di Berardino, ad avviare subito le procedure politico-amministrative per la convocazione di un’assise civica straordinaria aperta ai rappresentanti istituzionali a tutti i livelli, ai Presidente dei consigli dell’ordine degli avvocati e della camera penale, ai sindaci della Marsica e alle forze sociali. Obiettivo: ribadire il no a un provvedimento devastante per l’intero territorio. “Dobbiamo batterci tutti insieme”, conclude il sindaco, “affinché quella prima conquista, il rinvio di 4 anni ottenuto con il governo Monti, ora grazie al sostegno dei parlamentari abruzzesi, faccia capire che il tribunale di Avezzano non può essere chiuso”.