Avezzano. La Gilda insegnanti sta svolgendo assemblee sindacali su tutto il territorio provinciale per sondare gli umori del personale docente a poche settimane dall’avvio dell’anno scolastico. Si sono tenute assemblee per i docenti di tutti gli ordini e gradi di scuola nelle città dell’Aquila e di Avezzano. Prossimamente si terranno nel comprensorio di Carsoli, Balsorano e Castel di Sangro.
Il segretario provinciale Gilda, prof. e avv. Claudio Di Cesare, insieme al responsabile Salvatore Braghini della sezione Gilda di Avezzano, di recente istituzione, ha rappresentato le criticità dell’attuale momento per il comparto scuola, rappresentate in modo emblematico dal rinnovo del contratto, scaduto ormai da 45 mesi.
“Si tratta – ha dichiarato l’avv. Di Cesare – della questione più urgente, ricordando che uno degli ultimi atti dell’ex ministro Bianchi è stato quello di spostare i 340 milioni destinati alla valorizzazione della professione insegnante sul rinnovo contrattuale. Una scelta che però non soddisfa, in quanto la categoria dei docenti ha diritto ad un graduale riallineamento con gli stipendi europei, e ciò può essere realizzato soltanto aggiungendo risorse con la prossima finanziaria, superando la prospettiva di un aumento medio ben oltre i previsti 130 euro lordi, che sono un risultato poco ambizioso. Peraltro, neanche tale aumento, pur contenuto, è scontato, in quanto i 340 milioni sono tuttora fermi al parere del Ministero dell’Economica, che tarda ad arrivare. Per il nuovo Governo è dunque un banco di prova per saggiare la reale attenzione riservata al mondo della scuola, la cui qualità non può che passare per una valorizzazione del merito di tutti gli insegnanti, riconoscendone centralità e professionalità”.
Il prof. Braghini ha richiamato l’importanza di “definire gli obblighi dei docenti, che oltre ad avere gli stipendi fermi da 4 anni, con gli inevitabili effetti negativi dovuti alla perdita del potere d’acquisto della crescente inflazione, vedono di anno in anno aumentare incombenze e burocratizzazione, rendendo asfittica proprio quella che dovrebbe essere, invece, la dimensione prevalente del mondo scuola, ossia la dinamica insegnamento-apprendimento.
La formazione, ad esempio, pur obbligatoria, non può essere imposta ai docenti al punto di costringerli a frequentare i corsi di aggiornamento, e a tal riguardo va ribadita la centralità del ruolo del collegio dei docenti, unico a poter pianificare impegni vincolanti. I corsi di formazione proposti dal Ministero e dagli organi collegiali della scuola devono inoltre essere sempre considerati “orario di servizio”. Tanto prescrivono le direttive europee e le sentenze della Corte di giustizia.
La Gilda sta promuovendo anche ricorsi, gratuiti per i suoi iscritti, rivolti ai precari, al fine di ottenere il diritto alla fruizione del bonus docente di 500 Euro, che la legge 107 del 2015 riconosce solo al personale di ruolo, determinando una discriminazione censurata in sede nazionale ed europea”.
“Nelle assemblee si è anche discusso dell’iniziativa di alcuni dirigenti di scuola superiore che intendono far passare il recupero dei minuti di riduzione oraria, generalmente 10, nel caso di giornate di 6 ore, con attività a carico dei docenti di natura indefinita. Eppure la questione – spiega l’avvocato Braghini – è stata già risolta da ben due circolari ministeriali del 1979 e del 1980, cui rimanda il CCNL scuola, per chiarire che se la riduzione è dettata da motivazioni estranee alla didattica, come il pendolarismo degli studenti, il recupero non è dovuto. La Gilda valuterà iniziative giudiziali per ottenere il pagamento di recuperi indebitamenti imposti”.