L’otite è un’infiammazione dell’apparato uditivo, generalmente dovuta a un’infezione, ed è caratterizzata da dolore intenso, febbre e disturbi dell’udito. Il Dott. Antonio Iademarco, otorinolaringoiatra ad Avezzano presso la clinica MarianettiMED, risponde ad alcune delle domande più comuni sull’otite media acuta:
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Come nasce l’otite?
L’Otite media acuta è l’accumulo di muco e pus nell’orecchio medio, una cavità dietro il timpano. Può verificarsi in una o entrambe le orecchie contemporaneamente e di solito inizia da un’infezione virale del tratto respiratorio superiore.
In questo senso, il dolore all’orecchio può avere origine sia da una patologia otologica stessa, sia da otalgia riflessa, cioè da patologie in aree vicine. In questo senso, l’otalgia riflessa può essere dovuta a patologie dentali, temporo-mandibolari, faringee o laringee.
Per questo motivo, e data la possibilità che il dolore abbia la sua origine in una regione circostante, è consigliabile eseguire un esame otorinolaringoiatrico completo nei pazienti con dolore all’orecchio la cui origine non può essere chiaramente stabilita.
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Quali sono i fattori di rischio che possono agevolare la comparsa dell’otite?
Alcuni dei fattori di rischio per le infezioni dell’orecchio sono:
Età. I bambini di età compresa tra 6 mesi e 2 anni sono più suscettibili alle infezioni dell’orecchio a causa delle dimensioni e della forma delle loro trombe di Eustachio e perché il loro sistema immunitario è ancora in via di sviluppo.
Assistenza all’infanzia di gruppo. I bambini in cura di gruppo hanno maggiori probabilità di avere raffreddori e infezioni alle orecchie rispetto ai bambini che rimangono a casa. I bambini in contesti di gruppo sono esposti a più infezioni, come il comune raffreddore.
Alimentazione infantile. I bambini che bevono dal biberon, soprattutto quando sono sdraiati, tendono ad avere più infezioni alle orecchie rispetto ai bambini allattati al seno.
fattori stagionali. Le infezioni dell’orecchio sono più comuni durante l’autunno e l’inverno. Le persone con allergie stagionali possono essere più a rischio di infezioni alle orecchie quando la conta dei pollini è alta.
Scarsa qualità dell’aria. L’esposizione al fumo di tabacco o livelli elevati di inquinamento atmosferico possono aumentare il rischio di infezioni alle orecchie.
Palatoschisi. Le differenze nella struttura ossea e nei muscoli nei bambini con palatoschisi possono rendere difficile il drenaggio della tromba di Eustachio, un canale muscolo-cartilagineo.
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Quali sono i sintomi che caratterizzano l’otite?
Pochi giorni dopo l’esordio dei sintomi del raffreddore, si sviluppa un dolore progressivo all’orecchio, spesso descritto come palpitante. Inoltre, insieme al dolore all’orecchio, i pazienti adulti riferiscono perdita dell’udito –ridotta capacità uditiva–, e spesso acufeni –percependo rumori che non esistono nell’ambiente– per la presenza di secrezione nella cavità mastoidee. I bambini di solito si lamentano solo del dolore all’orecchio.
Contemporaneamente si verifica un aumento della temperatura corporea che può raggiungere i 40º, soprattutto nei bambini. Se il processo continua ad evolversi, il dolore si attenua quando la membrana viene perforata e compare un drenaggio di secrezione purulenta, che nei primi istanti può essere accompagnato da una piccola quantità di sangue per la rottura di piccoli vasi della membrana timpanica.
Con lo scarico del pus, il dolore all’orecchio e la febbre diminuiranno gradualmente nelle prossime 2-3 settimane, anche se rimarrà una certa perdita dell’udito. Va ricordato che la diagnosi di otite deve essere fatta da specialisti in clinica. La diagnosi definitiva sarà data dall’esame otoscopico, che è l’esplorazione dell’orecchio mediante un dispositivo che ci permetterà di vedere correttamente la membrana timpanica e dall’esame audioimpedenzometrico che ci fornirà dati quantitativi della funzionalità uditiva dell’orecchio.
Inoltre, a causa della sua relazione con i virus epidemici respiratori, l’incidenza dell’otite è maggiore alla comparsa dei primi freddi, nei mesi invernali ma anche al nascere della primavera.
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Quando è necessario consultare uno specialista?
Il trattamento dell’otite media mira a sterilizzare le secrezioni, migliorare i sintomi del paziente, evitare complicazioni suppurative e prevenire la progressione verso la cronicità. Fin dall’inizio è importante rivolgersi al medico di base o al pediatra, che sarà incaricato di indirizzare il paziente all’otorinolaringoiatra in caso di complicazioni o se l’evoluzione non è soddisfacente.
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Come si può prevenire il peggioramento dell’otite?
Il modo migliore per evitare complicazioni è seguire correttamente le istruzioni mediche relative al dosaggio e alla durata del farmaco e consultare uno specialista in caso di evoluzione insoddisfacente o presenza di nuovi sintomi che possano far sospettare la possibilità di una complicanza.
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