Avezzano. Aree interne e montane dove manca un presidio di 118 ma anche ambulanze senza medico, file insostenibili nei pronto soccorso e personale carente. Ad intervenire, per sanare situazioni annose che affliggono la sanità abruzzese, che trascinandosi da tanto tempo creano allarme sociale, non può che essere la politica.
Ed è proprio nella corsa verso le elezioni politiche di domani, negli incontri con i candidati al parlamento italiano, che sono state sollevate problematiche che gli abruzzesi chiedono di essere risolte da anni per aver garantita una sanità pubblica adeguata.
Il paradosso è che in base alle leggi attuali in alcune zone montane non ci sono i parametri per intervenire. E per questo è necessario rivedere le leggi.
Emergenza covid
Molti impegni economici e finanziari e numerose iniziative destinate anche alla sanità della provincia aquilana sono stati sospesi per via della gestione dell’emergenza legata alla pandemia.
È proprio durante la gestione dell’emergenza che si è visto un potenziamento di posti letto nella provincia dell’Aquila: +54, di cui 14 di terapia intensiva. All’ospedale san Salvatore dell’Aquila 8 posti di intensiva e 15 di semi intensiva, 10 posti in struttura modulare. All’ospedale di Avezzano, 8 posti di terapia intensiva e 6 di semi intensiva e 7 posti in struttura modulare. In più ì, dal 2 settembre, l’apertura dell’ambulatorio covid territoriale.
Risultati campagna vaccinale
Sono state omministrate 693,345 dosi di vaccino anti covid. Eseguiti oltre 340,556 test molecolari. Anno 2020: 111.683, anno 2021: 135.754, anno 2022 93.119. Nei Comuni della Provincia dell’Aquila sono stati allestiti hub vaccinali aziendali e hub vaccinali temporanei, poi sono state organizzate giornate di screening di massa sulla popolazione e hub vaccinali per donne in gravidanza e soggetti fragili.