L’Aquila. “L’Abruzzo potrebbe avere una nuova Area interna, individuata nell’ambito della Strategia nazionale (Snai) che mira a contrastare la marginalizzazione ed i fenomeni di declino demografico propri dei comuni dell’entroterra. È quello a cui stiamo lavorando assieme ai sindaci della Piana del Cavaliere e dell’Alto Liri, in provincia dell’Aquila, con cui oggi abbiamo avuto un incontro interlocutorio ma molto proficuo in Regione”.
Lo fa sapere l’assessore regionale alle Aree interne Guido Liris, che stamattina ha riunito a palazzo Silone, sede della Giunta all’Aquila, gli amministratori di Oricola, Pereto, Cappadocia, Rocca di Botte, Castellafume, Carsoli, Capistrello, Canistro e Sante Marie.
“La procedura che porta al finanziamento dei singoli progetti sul territorio si articola in tre fasi principali”, spiega, “selezione delle aree, attraverso una procedura di istruttoria pubblica, svolta congiuntamente da tutte le amministrazioni centrali presenti all’interno del Comitato Tecnico Aree Interne e dalla Regione interessata; approvazione della Strategia d’area da parte del Dipartimento per le Politiche di Coesione; sottoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro, attraverso cui le amministrazioni centrali, le Regioni e i territori assumono gli impegni per l’attuazione degli obiettivi definiti nelle Strategie d’area”.
“Qualora dovesse concludere il suo iter e andare in porto, si tratterebbe della seconda Area interna dopo quella Valle del Sagittario e Alto Sangro approvata nel giugno scorso dal Comitato Tecnico Aree Interne (Ctai)”, ricorda Liris.
“La Snai, che ha sviluppato nuove modalità di governance locale multilivello volte a dare risposta ai bisogni di territori caratterizzati da importanti svantaggi di natura geografica o demografica”, rileva l’assessore, “costituisce una notevole opportunità per le aree interne, territori fragili, distanti dai centri principali di offerta dei servizi essenziali e troppo spesso abbandonati a loro stessi, che però coprono complessivamente il 60% dell’intera superficie del territorio nazionale, il 52% dei Comuni ed il 22% della popolazione”.
La Snai opera su due direttrici: i progetti di sviluppo locale, da finanziare principalmente con i fondi europei; gli interventi sui servizi essenziali, da finanziare con i fondi nazionali.