Celano. Dicitur quod iuvenes nullam operam pro terra sua habent: si dice che i giovani non hanno attenzione per la loro terra. In realtà, oggi assistiamo, almeno nel territorio marsicano, ad una inversione di tendenza infatti alcuni cercano di impiantare le loro attività in terra marsa e altri come, Giulia Cavasinni, inseriscono nel loro percorso di studi le eccellenze esplorando le denominazioni d’origine, le indicazioni geografiche di provenienza e trovando la Regina incontrastata: La Patata del Fucino IGP.
Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto ad affrontare tale tema?
“Le motivazioni che hanno ispirato il mio lavoro hanno una duplice natura: in primis famigliare, in quanto l’impresa agricola è stata per generazioni la fonte di sostentamento della mia famiglia; territoriale poiché l’attaccamento alla Piana del Fucino, alveo dalla mille risorse, ha da sempre suscitato il mio interesse”.
DOP IGP STG per noi sono solo acronimi in realtà hanno una grande valenza giuridica, di cosa si tratta?
“Sì un mondo ricco di legislazione e di attenzione per l’origine dei prodotti, in parole povere possiamo dire che le indicazioni geografiche sono qualificate nel nostro ordinamento come veri e propri diritti di proprietà industriale con una tutela che riesce a salvarle da ogni uso di segni uguali o simili e da qualsiasi aggangiamento parassitario, ad oggi la tutela è contenuta prevalentemente nel Reg. UE 1151/2012 da raccordare alla normativa nazionale agli artt. 29 e 30 Codice della Proprietà industriale alle leggi speciali e alla normativa penale”.
Quale iter ha dovuto affrontare per diventare tale la patata del Fucino Igp?
“L’iter amministrativo è stato lungo e farraginoso fino ad approdare al 2016 allorquando la Patata del Fucino è stata iscritta quale Indicazione Geografica Protetta nel registro delle denominazioni di origine protette con Regolamento di esecuzione UE 2016/656 della Commissione del 18 Aprile 2016 di seguito si è costituito il Consorzio di tutela IGP Patata del Fucino”.
Che funzione ha il Consorzio?
“Il Consorzio definisce i programmi di miglioramento qualitativo della produzione della IGP Patata del Fucino in termini di sicurezza igienico-sanitaria, caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionale del prodotto. Tra gli obiettivi costitutivi del Consorzio di tutela IGP Patata del Fucino grande valenza assumono la promozione e valorizzazione del prodotto attraverso un’opera di informazione e divulgazione. Mi sento molto soddisfatta di aver reso onore al territorio portando un prodotto IGP della mia terra, all’Università D’Annunzio di Pescara”.