Avezzano. Sono molteplici le aziende marsicane a rischio chiusura a causa dei danni da fauna selvatica. Mutui da pagare per altri dieci anni, danni da fauna selvatica ingenti che persistono. Ma non arriva una soluzione.
Il nuovo grido d’allarme arriva da Giuseppina Marchione, titolare di un’azienda agricola nel Fucino, che ha contattato la nostra redazione per raccontare a noi e tutti i lettori ciò che sta succedendo dall’altra parte della Marsica, Comune di Pescina.
“Abbiamo incursioni di cinghiali tutte le sere, i danni sono incalcolabili”, ci scrive, “oltre alle colture, hanno danneggiato anche i sistemi di irrigazione, che non vengono ripagati dai rimborsi previsti dalla Regione Abruzzo. Siamo lasciati soli con noi stessi. Siamo costretti a uscire di notte ed entrare nei nostri terreni, per scoraggiare eventuali animali lì presenti. A mie spese, ho rimesso a posto un ettaro di terreno, ripiantato e riseminato per l’ennesima volta, andando anche fuori tempo massimo per il clima che abbiamo dalle nostre parti, ovviamente a mio rischio e pericolo”.
“Per non parlare delle patate”, precisa, “che tanti di noi agricoltori sono costretti a raccogliere in anticipo, per evitare che i cinghiali tornino a scavarle. La situazione nel Fucino è davvero critica. Al di là di scelte ambientaliste o animaliste, la realtà andrebbe affrontata e presa di petto, perché ogni agricoltore dovrebbe essere messo nelle condizioni di poter lavorare. Se i badget regionali non sono sufficienti a coprire tutti i danni dichiarati o se i membri delle associazioni di caccia non possono fare fronte ai numerosi esemplari in circolazione”, conclude, “si dovrebbe intervenire in modo più incisivo, per esempio, con l’esercito o comunque con professionisti qualificati all’abbattimento”.