Avezzano. Continua la battaglia per scongiurare la chiusura dei tribunali minori di L’Aquila e Chieti (Sulmona, Avezzano, Lanciano, Vasto). Sono 10 i senatori i firmatari dell’emendamento, appartenenti a tutte le forze politiche. I tribunali minori di L’Aquila e Chieti rappresentano uno snodo importantissimo per un’area giudiziaria di oltre 6mila chilometri quadrati la quale, qualora si optasse per la chiusura imminente, rimarrebbe sprovvista di presidi giudiziari.
“La convergenza nel merito di tutte le forze politiche sulla questione, tradotto nell’emendamento, sono sintomatiche del fatto che su alcuni problemi del nostro Abruzzo, si può realizzare una proficua convergenza: la mia prima firma non sminuisce l’impegno di tutti” – commenta così il senatore Gianluca Castaldi, del MoVimento 5 Stelle, già Sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento nel Governo Conte II.
Il senatore Castaldi è stato impegnato in prima linea già nelle scorse legislature affinché la fruizione della Giustizia fosse preservata nell’area centro-meridionale dell’Abruzzo, esprimendo viva preoccupazione anche per l’economia di territori già profondamente provata dalla crisi pandemica.
“I quattro Tribunali da sopprimere hanno consentito, durante le fasi di lockdown, la celebrazione di un significativo numero di udienze – soprattutto penali – in presenza ed in condizioni di sicurezza sanitaria per tutti i soggetti interessati – continua Castaldi – ciò anche grazie al fatto che i Tribunali di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto godono di ampi spazi ed aule di udienza tutte idonee alla misure anti-COVID. Al contrario il Palazzo di giustizia de L’Aquila non è dotato di finestre e quello di Chieti risulta appena sufficiente ad ospitare gli uffici e le aule del Tribunale, tanto che gli uffici e le aule della locale Procura della Repubblica risultano tuttora allocati in un edificio separato e distante.”
La proroga viene chiesta dalle forze politiche nell’ottica di evitare un accorpamento, inammissibile nella contingenza della crisi pandemica ancora in corso, e nella necessità di garantire la calendarizzazione delle cause penali che necessitano naturalmente di scadenze a lungo termine.