Gira “underground” già da qualche settimana (e sono stati già 1.000 i download in pochissimo tempo) e viene presentata ufficialmente oggi, in occasione del #Dantedì, la giornata speciale dedicata a Dante Alighieri, una guida originale, che parla d’Abruzzo, di amore per il vino, di voglia di comunicarlo in maniera diversa. Con un linguaggio fresco, contemporaneo, a tratti irriverente, ma comunque rigoroso. Comprensibile a tutti e con l’obiettivo di avvicinare al vino anche un pubblico giovane e poco esperto. Incontrandolo laddove ognuno di noi passa gran parte del tempo, ovvero il cellulare, con un formato solo digitale e pensato per un consumo sul piccolo schermo.
Ecco, questa in sintesi la “Guida ai Vini d’Abruzzo per Bevitori Curiosi”, scritta da Franco Santini, grande conoscitore della realtà vinicola regionale, in collaborazione con Gironi Divini, il noto evento enogastronomico (con annesso concorso enologico) che da quasi 10 anni anima l’estate di Tagliacozzo, uno dei più bei borghi turistici del territorio.
Questa guida nasce come prodotto finale del progetto Gironi Divini, che nel corso degli anni, con format diversi, ha sempre cercato di trovare un filo conduttore tra la figura di Dante Alighieri, storicamente legata alla Città di Tagliacozzo, e l’enogastronomia.
Le “goliardiche” degustazioni itineranti lungo i vicoli del centro storico delle prime edizioni, si sono evolute nel tempo, arricchendosi con momenti di approfondimento e confronto sul vino (culminanti con un concorso enologico a cui negli ultimi anni hanno aderito oltre 50 tra le più note cantine della regione), che sono sfociati nell’esigenza di una pubblicazione che presentasse in maniera più organizzata il tanto materiale raccolto.
Ecco quindi questa nuova guida, il cui racconto lasciamo direttamente alle parole dell’autore.
“L’Abruzzo è una terra di incredibile varietà e contrasti. La biodiversità, da noi, non è uno slogan di moda, ma un fatto concreto sotto gli occhi di tutti. Dall’austero e granitico Gran Sasso, alle belle e rilassanti coste adriatiche, in pochi chilometri troviamo condensato un mondo fatto di ruralità sana, di natura, di parchi, di borghi autentici e città storiche.
Tutto questo si riflette nei vini: non esiste un’unica veste per il Montepulciano, per il Cerasuolo, il Trebbiano o il Pecorino. Tanti gli stili, tante le interpretazioni, frutto di territori diversi, di filosofie produttive diverse, di ambizioni diverse. Nelle loro declinazioni migliori, però, sono vini fortemente radicati ad una cultura “autoctona”, da sempre poco influenzata da suggestioni esterne. Spesso con alcune “spigolature”, che a noi abruzzesi emozionano e sono familiari, ma che talvolta fanno fatica ad essere comprese fuori regione.
In questa pubblicazione mi sono chiesto quale potesse essere un modo diverso di raccontarli. Un modo immediatamente comprensibile e che andasse oltre i soliti punteggi, le solite classificazioni, quelle per “addetti ai lavori” pubblicate da fonti ben più autorevoli del sottoscritto. Allora, molto semplicemente, ho cercato di mettere il lettore al centro e di spiegare, a modo mio, perché dovrebbe provare almeno una volta questi vini.
Non troverete quindi “informazioni”: quelle le potete ormai trovare facilmente ovunque. Troverete suggerimenti, emozioni, punti di vista, di uno che beve più di migliaio di vini abruzzesi l’anno. Senza paletti, senza pregiudizi, senza prese di posizione verso questo o quel “movimento”. Etichette importanti e prestigiose, in alcuni casi stra-conosciute e stra-premiate, accanto a prodotti di nicchia, magari tirati in numero “confidenziale”. Ma vini che, a mio avviso, il bevitore curioso dovrebbe provare. Buona bevuta a tutti!”.