Avezzano. E’ partito il processo che vede sotto accusa dieci persone per la vicenda dei falsi certificati medici alla Asl di Avezzano. Le indagini della Guardia di finanza si basano su un’ampia documentazione video e cartacea raccolta anche all’interno di locali della Asl con accuse a carico dello psichiatra Angelo Gallese.
L’operazione “Tutti per uno” è alla base dell’inchiesta che ha portato due anni e mezzo fa all’esecuzione di dieci ordinanze di custodia cautelare di cui tre in carcere e sette ai domiciliari. La richiesta di rinvio a giudizio era stata firmata il 3 ottobre 2018. L’articolata vicenda, collegata anche ad altri filoni su false invalidità, ha fatto emergere, sempre secondo le indagini, un sistema di collegamenti ambigui tra il mondo delle consulenze, quello medico e quello di pazienti conniventi, ma anche il coinvolgimento di insospettabili.
L’udienza di ieri pomeriggio si è tenuta davanti al collegio presieduto dal giudice Zaira Secchi. Nel corso della seduta sono stati evidenziati dei difetti di notifica a uno degli imputati. La prossima udienza è stata aggiornata al 18 marzo. Il collegio degli avvocati era composto da Antonio Pascale, Stefano Guanciale, Antonio Milo, Franco Colucci e Cesidio Di Salvatore.
Secondo gli accertamenti il Centro di salute mentale della Asl era stato trasformato in una sorta di “emporio” di certificati medici falsi, con il dirigente che, dietro pagamento, di denaro dispensava documenti utili ad avanzare domande risarcitorie all’esito di incidenti stradali, istanze di congedo per malattia al proprio datore di lavoro, domande di invalidità e persino richieste di autorizzazioni o permessi per superare misure cautelari pendenti.
Al centro delle indagini delle fiamme gialle, deicertificati medici rilasciati dallo psichiatra avezzanese Angelo Gallese. Gli altri accusati, a vario titolo, sono Maria Palma Di Biase di San Benedetto dei Marsi, Paolo Di Bella di Avezzano, Orlando Morelli di Avezzano, Ida Morelli di Avezzano, l’ex consigliere e assessore regionale Mario Panunzi di Avezzano, Carmine Macerola, carabiniere in congedo di Cerchio, Giuseppe Agostinacchio, carabiniere in pensione originario di Roma. Posizione diversa per il consigliere provinciale e finanziere di Gioia dei Marsi, Gianluca Alfonsi, che è stato già dichiarato estraneo alla vicenda dei falsi certificati. E’ infatti accusato di aver rivelato alcune informazioni riguardante l’indagine mentre parlava in piazza a Goia con un suo compaesano indagato. Per quanto riguarda il medico Gino Arioli, il 15 giugno del 2019 è stato prosciolto dall’accusa di corruzione a suo carico.