Celano. Leggo il post del Sindaco di Celano Settimio Santilli; “ lo scivolamento sulla demagogia non l’accetto”. Nel post scrive che le discussioni delle istituzioni su decisioni importanti non devono essere trasmesse via social, non era d’accordo: “è inammissibile”.
A parlare è Gaetano Ricci, ex candidato consigliere al Comune di Celano che aggiunge:
“Mi chiedo perché ha partecipato all’assemblea dei sindaci marsicani, che si è svolta venerdi scorso ad Avezzano, sapendo che la stessa era in diretta social? Perché non ha, in diretta, e davanti a tutti i suoi colleghi sindaci, esternato la sua contrarietà sul modus operandi? Perché è inammissibile che le discussioni e le decisioni sulla sanità marsicana, non dovrebbero prendersi mentre tutti i cittadini potevano, come io ho fatto, seguire in diretta social l’assemblea avente ad oggetto questo importante argomento? Invece lei perché utilizza facebook per esprimere la sua contrarietà su tale assemblea e per propagandare le sue scelte amministrative, discutibili, sulla materia? Perché non convoca un consiglio comunale per parlare di queste scelte che decide e poi comunica sui social? Dovrebbe essere coerente. Perché le decisioni sulla sanità che riguardano la nostra città, che lei puntualmente pubblica sui social, non sono condivise da tutti i nostri rappresentanti in consiglio comunale? Perché non utilizza la commissione, discutendone, che ha predisposto con la maggioranza e l’opposizione, per discutere di questa problematica?
Perché, e ritorno all’assemblea che si è svolta venerdi scorso, considerato che lei è un esponente di rilievo di Fratelli d’Italia, non ha votato contro la proposta presentata dal Comune di Avezzano? I 30 colleghi che l’hanno votata sono tutti ingenui? Non credo. Il suo collega Angelosante, invece, al contrario di lei, ha avuto la coerenza, ha avuto il coraggio, di esporre le sue idee e di votare contro tale proposta davanti ai suoi colleghi Sindaci.
Perché, al momento del voto, è uscito dalla sala facendosi rappresentare dal Dott. Angelosante? È un comportamento normale? Lei, le ricordo, è il sindaco della seconda città della Marsica. Del suo comportamento, giustamente, è rimasto molto sorpreso anche il suo collega Di Pangrazio che l’aveva aggiornata e condiviso tutte le decisioni.
È normale, quindi, caro sindaco, che i cittadini pensino che lei è agli ordini del Presidente Marsilio, dell’Assessore Liris, aquilano, del consigliere Quaglieri, esponenti dello stesso suo partito. Avrebbe, invece, correttamente, secondo me, dovuto esprimere il suo pensiero, la sua contrarietà, in diretta social, pubblicamente in assemblea e il giorno successivo, quindi, firmare, il comunicato con altri nove sindaci chiaramente di centro destra. Alcuni di loro, invece, al contrario suo hanno votato la risoluzione proposta in assemblea. I latini dicevano divide et impera, e questa divisione politica marsicana farà, purtroppo, come sempre, comodo alla politica abruzzese, agli aquilani, ai politici della costa.
Lei scrive, sempre nel suo post, che il problema dell’ospedale di Avezzano non è di oggi, viene da lontano. Ma qui sindaco stiamo parlando di una situazione diversa, di un’emergenza sanitaria e umanitaria, di una pandemia. Parliamo di tanti cittadini marsicani, tanti celanesi, che non sono curati, abbandonati, dimenticati, che fanno file interminabili ai pronto soccorso, non possono avere un ricovero, cure adeguate, lo capisce o no?
È evidente a tutti, anche a chi non è medico, come me, che l’attuale dirigenza ASL, nominata dal centro destra, che lei ha votato, ha fallito nella gestione dell’emergenza Covid in Marsica. L’attuale dirigenza ha avuto 6 mesi di tempo, consapevole dell’arrivo di una seconda ondata in autunno, da maggio ad ottobre, per organizzare la sanità nel nostro territorio: pronto soccorso, reparti, più posti letto, maggior personale.
Non hanno fatto nulla, solo oggi cercano di porre riparo, forse è troppo tardi, hanno fallito. Chieda, caro sindaco, com’è la situazione negli altri presidi ospedalieri abruzzesi, com’è la situazione all’ospedale dell’Aquila. Lì sono stati aumentati i posti letto Covid, le postazioni di rianimazione, di pre intensiva, aumentato il numero di personale medico, infermieristico e sanitario, anche tanti celanesi, lo sa? All’ospedale San Filippo di Avezzano, il nulla, pochissimo. La sanità non ha colore politico. Chi ha gestito male la sanità marsicana deve andare via. Il Direttore generale è sempre all’Aquila, frequenta giornalmente la segreteria del Sindaco dell’Aquila, dello stesso suo partito, sempre in compagnia del suo amico Liris, aquilano, e non ha avuto il tempo, ed il coraggio, di venire ad ascoltare 35 Sindaci marsicani.
Nel documento firmato dai sindaci di centro destra scrivete che bisogna potenziare e implementare i servizi dei presidi di Pescina e Tagliacozzo. Mi chiedo, perché non è stato fatto in questi sei mesi? Mi chiedo, anche se non sono un medico, come è possibile recuperare il tempo perso? Come possono essere attrezzate adeguatamente tali strutture? Ho letto che la clinica Immacolata di Celano diverrà punto covid per il nostro territorio. Perché, caro sindaco, non ha proposto ai suoi amici di centro destra, a Marsilio, che la nostra clinica, anche se privata, non possa diventare punto di riferimento della medicina di base? Della diagnostica? Delle cure ordinarie? La nostra clinica ha ottimi reparti di chirurgia, geriatria, cardiologia, Tac, risonanza… Poteva essere un punto di riferimento, considerata l’estrema urgenza, per la sanità marsicana. Invece, anche se lei sapeva, diverrà un punto Covid. Complimenti Sig. Sindaco, ha difeso gli interessi di noi celanesi, di noi cittadini marsicani, che avevamo potuto usufruire dei suoi professionisti e dei suoi servizi.
Ma lei, caro sindaco, per le vicende locali deve rispondere al suo vice Sindaco e per la salute marsicana ai suoi amici politici aquilani ed al presidente romano Marsilio”.