Celano. “Lo scivolamento sulla demagogia non lo accetto. Se esprimi una idea ragionata diversa dalla massa per arrivare a cose concrete, sei un burattino, magari sarà l’esatto contrario. Il problema dell’ospedale di Avezzano è solo di oggi, vero?”. Si apre con questo interrogativo retorico il comunicato a firma del sindaco di Celano, Settimio Santilli, che arricchisce la querelle avviatasi tra primi cittadini marsicani in merito alla posizione da assumere per fronteggiare la sfida Coronavirus.
“La discussione delle istituzioni in diretta social mentre si devono prendere decisioni delicate, fondamentali e importanti per la salute pubblica di tutti in questo momento così drammatico, è inammissibile. Io non ci starò mai – prosegue Santilli – Si discute e ci si confronta anche animatamente, ma in tutt’altri contesti e luoghi. Non si possono svilire, banalizzare ed esporre alla gogna mediatica in questa maniera le autorità. Anche io sono capace di urlare, di dare le colpe agli altri, di fare foto all’ospedale e al pronto soccorso, di far finta di avere la memoria corta come se non avessi mai amministrato e non avessi mai avuto la possibilità di cambiare le cose prima degli altri.
Cosa avrei costruito? Chiacchiere, applausi, like, bei commenti, simpatie favorevoli momentanee dei cittadini e aria fritta”.
“Si fanno azioni senza senso tanto per far vedere che le si fa ai cittadini, calpestando la dignità e la professionalità dei medici, perché ci si alza la mattina e si è primi della classe su tutto senza aver mai studiato nulla di ciò che hanno studiato i medici. E in realtà non li si sostiene e aiuta in nulla.
Preferisco essere criticato, massacrato mediaticamente, ma io voglio dare il mio contributo concreto alla soluzione dei problemi della Marsica intera e non del mio orticello. Perché se pensassi solo al mio orticello magari almeno oggi starei più tranquillo. Continuerò a dare il mio contributo anche impopolarmente, ma con lucidità e lungimiranza senza parlare alla pancia della gente per prendere consensi, ma per venirne fuori prima possibile e nel miglior modo possibile. Il tempo è sempre molto più galantuomo di tanti piccoli uomini”, argomenta il primo cittadino celanese.
“Si vuole commissariare la ASL proprio ora in piena pandemia? Un commissario che magari farà mera ordinarietà in un momento di totale straordinarietà? Chi lo indica? Chi sarà? Da dove verrà? Cosa accadrà domattina con la gente che si ammala e muore? Non basta l’esempio della Calabria?
Non è questo il momento! Verrà il tempo in cui non si farà sconti a nessuno! Ci si riflette alle cose o le si scrive e le si vota tanto per dare in pasto ai leoni a qualcuno e per redimersi dalle proprie responsabilità? Uniti ci si sta con la condivisione, la moderazione, il rispetto e la democrazia, non a chiacchiere”, ammonisce Santilli.