Celano. Sul caso della clinica l’Immacolata di Celano, dove ieri c’è stata una protesta dei lavoratori e dei sindacati che hanno chiesto a gran voce una riapertura graduale, interviene anche la Cisl Fp che vuole fare chiarezza.
“L’ordinanza 55 del presidente della giunta regionale Marsilio”, si legge nella nota del sindacato, “prevede che dall’11 maggio 2020 le strutture sanitarie pubbliche e private debbano riaprire seguendo un cronoprogramma per l’emergenza covid19. Per la riapertura le strutture sanitarie seguendo un’indicazione del decreto del presidente del consiglio dei ministri si stanno attrezzando nel fare i tamponi a tutto il personale sanitario che vi lavora”.
La Cisl Fp la settimana scorsa ha inviato una richiesta di incontro sindacale con la Casa di Cura L’Immacolata per dirimere tutte le questioni inerenti sia la riapertura che la vendita della struttura. Ieri sera il presidente del consiglio di amministrazione della struttura, Dall’Aglio, ha inviato via email ai sindacati una nota di riscontro alla richiesta di incontro, dove informa che per la riapertura della struttura si sta procedendo ad una convenzione per poter fare i tamponi a tutto il personale e predisporre gli stessi per i pazienti che accedono alla struttura.
“Altra importante informazione che comunica D’Allaglio”, sottolineano, “è che intende avvalersi della proroga delle prestazioni di integrazione salariale (FIS) o cassa integrazione come da Dpcm. Mentre riguardo alla richiesta della Cisl Fp relativa alla vendita della struttura, risponde che allo stato data l’emergenza covid nulla è cambiato e che stanno portando avanti la trattativa”.
Nella giornata di oggi il consiglio di amministrazione del gruppo che fa capo alla Casa di Cura Immacolata si riunisce a Roma per una serie di decisioni da prendere che alla luce della comunicazione anticipata al sindacato si spera dia risposte positive per la struttura di Celano.
“La Cisl ritiene che allo stato attuale”, precisano nella nota, “uno dei problemi per la clinica sia dovuto al fatto che con le dimissioni del direttore generale della struttura Ramponi, manchi una figura di coordinamento tra Celano e Roma, per questo motivo, fa un appello al Cda affinché venga al più presto nominato un sostituto. Ma il vero motivo che preoccupa tutto il territorio celanese e marsicano è la vendita della struttura annunciata a suo tempo che al momento data la situazione di emergenza non da certezze di occupazione e mantenimento della struttura. La Cisl Fp”, concludono, “che non starà a guardare sarà a fianco dei lavoratori sempre e comunque pronto a tutte le iniziative del caso”.