Avezzano. Svelata nella giornata di ieri, l’ipotesi di spostare le panchine della rinnovata piazza Risorgimento fa già discutere. L’idea sarebbe al vaglio del commissario prefettizio del capoluogo marsicano, Mauro Passerotti, e sarebbe giustificata dalla volontà di dare ulteriore spazio alle attività del centro per favorire il distanziamento sociale nell’ambito della Fase 2 e della Fase 3 dell’emergenza Coronavirus.
Sul web i commenti degli utenti sono contrastanti. La maggior parte di questi tendenti a scongiurare che ciò accada, preferendo che tutto rimanesse invariato. Fra coloro che non vedono di buon occhio il possibile spostamento delle panchine c’è anche Giancarlo Cardone, l’ingegnere autore del rinnovamento della piazza più centrale di Avezzano.
“Lo spazio, in verità, c’è. Non comprendo la necessità dello spostamento, soprattutto perché, tra l’altro, a fronte delle numerose attività presenti in centro, di queste misure ne beneficerebbero soltanto due mentre a subirle sarà l’intera collettività”, ha dichiarato Cardone ai nostri microfoni. “Sarebbe stato, a mio avviso, più sensato portare avanti l’ulteriore stralcio del progetto (già in bilancio e nel programma triennale delle opere pubbliche – dunque, il cui indirizzo politico era stato espresso già molto chiaramente), pedonalizzando gli altri due tratti di via Corradini, così da completare il disegno degli incroci e offrire ulteriore spazio alle attività commerciali, magari proponendo un arredo unico e promuovendo anche la copertura con strutture temporanee dei suddetti spazi”.
“Oltretutto si dovrebbe completare il progetto illuminotecnico della piazza, già approvato e finanziato (con il ribasso dell’appalto principale) e vincolante poiché prescritto dalla Soprintendenza nella sua autorizzazione. Non sarebbe meglio un asse centrale curato, pedonale, con l’arredo urbano omogeneo, con quel tappeto decorato in travertino e basalto, tutti gli esercizi commerciali con i medesimi arredi da esterno (che potrebbero essere persino dei salotti!), degli ombrelloni o delle vele (ma anche dei gazebi) al centro della carreggiata (tutti uguali), sfruttabili anche d’inverno e riscaldabili con le piastre ad infrarosso (per non usare i funghi a gas). Semplicemente un sogno, che però non mi sembra poi così irrealizzabile. Se vogliono lo spazio, se lo prendano pure, tutto quello che vogliono, però lo sottraggano alle macchine”, ha concluso.