Pescina. Acque agitate nella politica pescinese, a scuoterle sono i provvedimenti adottati in merito alle aliquote dei tributi comunali e l’Irpef.
I consiglieri Cococcia, Radichetti, Spina e Zauri riferiscono quanto segue sul consiglio comunale del 15.4.2020: “Durante l’ultimo consiglio comunale, mentre si consumava il definitivo strappo in seno alla giunta, risalente ormai alle ultime elezioni regionali, quando l’ex assessore Soricone decideva – apprendiamo dal comunicato stampa rilasciato dagli stessi consiglieri – di non attenersi alle note indicazioni di scuderia del sindaco sul candidato da sostenere, la maggioranza, ridotta all’osso e con soli 7 voti, ha deciso di confermare tutte le tariffe dei tributi comunali e dell’Irpef relativamente all’anno 2020, rigettando tutte le proposte avanzate dall’attuale minoranza, che chiedeva uno sforzo importante volto ad ottenere una riduzione del peso fiscale sui cittadini e sulle attività produttive di Pescina in questo momento drammati di crisi legato al Covid – 19, tramite una rimodulazione al ribasso delle aliquote di tutti i tributi comunali e dell’Irpef stesso, questo già oggetto di un rilevante aumento nel 2019”.
Ancora i consiglieri Cococcia, Radichetti – assente nel consiglio del 15 aprile per motivi di lavoro – Spina e Zauri sostengono che “l’attuale maggioranza, lacerata irreparabilmente da diatribe personali oltre che da divisioni dovute ad una diversa appartenenza partitica, incurante delle reali necessità della popolazione, ha deciso di non intervenire concretamente sulla capacità reddituale dei cittadini e delle attività produttive nella nostra comunità in questo momento drammatico di crisi economica, non accogliendo la proposta della minoranza di attuare una politica di riduzione dei tributi, confermando tutte le aliquote, come detto oggetto di aumento nei precedenti anni, e non prevedendo la sospensione dei termini per il pagamento degli stessi”.
“Dispiace constatare – concludono – ancora una volta che, nonostante la drammatica situazione legata al Covid – 19, ciò che resta della maggioranza abbia deciso di non accogliere i suggerimenti della minoranza, assumendo il solito atteggiamento autoreferenziale in questo momento risultando più che mai distante dalle reali necessità dei cittadini e del territorio che amministra”.